I cittadini di Bologna sono partecipi ed interessati, sia a quanto sta accadendo nella politica nazionale, sia al presente ed al futuro loro città.
Lo dimostrato ogni volta. Le Primarie, attese da molti commentatori come un rito minore e stanco, sono state invece una forte affermazione della volontà di esserci, di contare, di far ripartire la vita democratica di Bologna.
Le diverse manifestazioni che si stanno svolgendo, la più importante quella voluta dalle donne il 13 Febbraio, hanno unito generazioni diverse in nome della Costituzione, della rivendicazione di una Italia pulita, del diritto alla dignità delle persone, dei corpi e delle intelligenze.
Il PD ha avuto un ruolo centrale, non scontato, dopo le amare vicende che abbiamo vissute, mettendo tutto se stesso a disposizione di questi momenti grandi, capaci di raccogliere decine di migliaia di uomini e donne, con la volontà di fare esprimere valori e cambiamento, che sono a noi comuni anche se provengono da strade e sentieri differenti dal nostro partito.
Adesso siamo più vicini alle Elezioni Comunali, siamo al momento delle proposte e delle liste. Bisogna fare un passo avanti, nella stessa direzione, con lo stesso metodo.
Virginio Merola è il candidato di tutta la coalizione di centrosinistra e di tutti i 28.000 cittadini
bolognesi delle Primarie. Deve scendere in campo la forza di uno schieramento ampio e ci vogliono proposte, contenitori, liste, fatte apposta per raccoglierla.
Per questo motivo convince la proposta del Segretario Raffaele Donini di dare vista ad una grande lista unitaria, la lista del Nuovo Ulivo per Bologna.
I consensi sono già numerosi. Il partito bolognese è unito, la sente propria. Si è visto chiaramente nella Direzione di Giovedì 17.
Consideriamo importante il contributo di Amelia Frascaroli e Benedetto Zacchiroli, protagonisti delle Primarie.
Nessuno può dire ora quali saranno, nel merito di questa proposta, le scelte finali di questa o quella forza politica fra le alleate, ma la proposta è già in campo.
Ogni scelta andrà rispettata e ricondotta ad un agire comune, con il metodo dell'ascolto, del confronto e della condivisione.
Ma a Bologna una lista unitaria, di politica e società, è necessaria e ci sarà.
Non solo una lista civica, ma una lista di cittadini che non rinunciano, sia di fonte ai problemi della quotidianità della vita urbana, sia di fronte ai grandi progetti di riassetto della città
ad avere ideali, valori, un modo di esserci, una intenzione di esigere dalla politica a Bologna qualcosa di degno, di grande e insieme di comune, di vicino.
E' questa l'ispirazione dell'Ulivo, nato proprio qui, a Bologna, che seppe unire il meglio delle culture politiche popolari e costituzionali e portare l'Italia in Europa.
La diplomazia e gli accordi sono spesso necessari ma restano freddi, non
producono senso di appartenenza, allontanano, se non sono nel quadro di obiettivi che i cittadini sentano come propri.
E, giorno dopo giorno, lo sentiamo, attira meno anche l'antipolitica
di un civismo malinteso che insegue la somma cieca degli interessi,uno per uno.
L'elenco delle cose da affrontare è lungo. La crisi democratica, l'indegnità del Governo, l'impoverimento per precarizzazione e perdita di lavoro, i costi crescenti del sociale e dell'educazione, e ancora i tempi della città, l'ambiente, l'aria, l'acqua, un consumo che non sia spreco, trasporti efficienti e meno inquinanti, legalità, trasparenza, uffici aperti e al servizio del cittadino, lotta alla piccola criminalità piccola e al radicamento delle reti della grande malavita.
Di tutto questo deve parlare un vero progetto “civico”, cioè un progetto che voglia una buona amministrazione, ogni giorno e per un lungo periodo di miglioramento e cambiamento.
Ci vorranno competenze e persone che abbiano voglia di essere fra la gente, personalità attive, positive, capaci di un duro lavoro.
Molte ne abbiamo. Il PD è fatto già così. Ma ne vogliamo, per il bene di Bologna, molte di più. Non solo a sostenerci, a delegare ma pronte ad un impegno diretto, a mettere in gioco la propria credibilita di cittadini attivi.
Per chiamare a “fare insieme” serve un Nuovo Ulivo nella città.
Questa volta non basterà chiedere un voto per vincere. Bisogna promuovere partecipazione , progetto, presenza per reggere la sfida di fare di più con meno soldi ed in un' Italia ammalata.
Bologna deve fare la sua parte. Noi vogliamo questo, più delle nostre percentuali, del nostro utile.
Perchè Bologna torni, avanti.
Davide Ferrari
portavoce dell'esecutivo del PD di Bologna
editoriale sul sito
www.pdbologna.org