Gli uomini di legge del duecento, quelli che, come il nostro Guido Guinizzelli, erano anche poeti, per risparmiare la carta pergamena, vergavano delicatissime liriche d’amore negli spazi vuoti delle pagine fredde di rogiti e di codici .
Anche il “corvo”, o “i”corvi di questa stagione bolognese pare abbiano annotato i loro dossiers di minuti appunti. Quali? Non sappiamo. Forse la lista della spesa. Così accanto a calunnie e a viperinità troveremmo innocenti elenchi: pane, latte, broccoli, patate, mocio vileda ecc ecc.
Colpa della, o delle, mogli. “Ricordati di passare dal droghiere, non fare come al solito!” intimavano, e i congiurati, disattenti, si sono imbrogliati nelle carte. L’analisi delle grafie, la contemporanea rilevazione delle impronte digitali ricorrenti nelle copie del documento, potrebbero identificare i vili. Tutti ne discutono, appassionati. Intanto le fabbriche si spengono, candele di un'altare abbandonato. La Malaguti, e prima la Morini: si sa, per stare al mondo è meglio parlar d’altro.
"Il contrario"
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna
Sabato 5 Marzo 2011