sabato 24 novembre 2012

Un voto, per pretendere un domani.



Il tempo breve di questa campagna elettorale per le Primarie del Centrosinistra è già alle nostre spalle. I leaders candidati sono tornati in quest' Emilia preoccupata, ferita dal terremoto e dalla disoccupazione. Bene accolti. A cominciare, naturalmente, dal favorite son Pier luigi Bersani, con la sua provata credibilità. Non è solo la generosissima tradizione democratica della nostra terra. Si è fatta strada l'idea che queste Primarie siano la ripartenza della politica. Ce n'è bisogno e la gente lo sa, più di quanto si creda. Si comincia a capire che la partita non è tra tecnici sapienti e plebe fannullona. La crisi non si risolve risparmiando, tagliando, spendendo sempre di meno. Senza idee, senza promozione di sviluppo non se ne esce. La stagione di emergenza non finirà con il Governo Monti, i vincoli europei andranno rivisti ma oro da redistribuire comunque non ci sarà, è verissimo. Proprio per questo la politica ha un compito enorme. Tocca a lei affrontare i problemi. I banchieri e i “professori” non sono vampiri evocati da occulti poteri antipopolari, ma, quando sanno fare, sono strumenti. Non possono e non devono fare di più. La parola è a noi, scegliamo una proposta, la migliore, e diamogli la forza sufficiente per governare. Non disperdiamoci nei rivoli avvelenati delle polemiche sulle date di nascita, gli scontrini delle sale, le affluenti vuotaggini dei luogotenenti in carriera. Abbiamo capito che sono lampi di contraerea contro la speranza. Domenica le urne siano chiare, siano una voce. “Ci riguarda”, come sempre. Mai come oggi. Il nostro oggi, di persone e famiglie, che non si arrendono, che pretendono un domani.

IL CONTRARIO
di Davide Ferrari
l'Unità E-R 24 XI 2012