La scuola. Non c'è nulla di più distante dalle menti di chi “è” qualcuno, anche in politica. Te ne occupi per anni e nessuno, nell'ambiente, lo sa. Tuttavia, con un ciclico andamento, che segue il ritmo delle macchie solari, c'è un argomento che trasforma tutti in appassionati, tutti in sapienti. E' il tema del confronto, o del dissidio, pubblico-privato, laico-ecclesiale. Giungi al colle Vaticano e tutti vorranno dire la loro.
Guardiamo in casa nostra. Una stimata opinionista liberal ha scritto che siccome Piero Fassino, che è venuto su bene ed ha anche vinto le elezioni a Torino, ha studiato dai Gesuiti, bisogna finanziare a Bologna le scuole promosse dagli Enti religiosi.
Dall'altra parte, più numerosa, chi guarda ai genitori in movimento, ha la sentenza sulla bocca. L'articolo 33 della Costituzione impedisce un solo soldo ai “privati”. Tutto il volume di fuoco si scarica sull'avversario senza alcun riferimento ai bambini ed alle loro famiglie.
A Settembre, o il Comune proroga alle private paritarie,convenzionate con lui da quindici anni, il pattuito oppure è in forse l'anno scolastico per un terzo dei bimbi da 3 a 6 anni. Interessa?
Arriva la terza ondata di tagli alla scuola pubblica. Questa volta la nostra scuola per tutti diventa un ricordo. Interessa? Come si vede le colonne d'Ercole dove passare sono già altissime e sempre più strette. Anche un pubblicista in carriera, anche un politico emergente deve avere un cuore. “Dai smettila, parliamo davvero di scuola. Parliamo dei tuoi figli”.
"Il contrario"
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna