sabato 11 giugno 2011

Referendum

 
Sei qui con me, la polvere non
lascia la strada, i libri, la sedia,
il legno della finestra
Sei qui, chiedi del voto,
la primavera è muta,
stretta dei soldi da dare
tutta la notte la testa fra le mani.
Chiedi del voto, come se
nulla fosse più lontano
e pure il tuo sguardo
ha svoltato, dicono
non c'è nessuno da odiare
nessuno felice da invidiare
tieni gli occhi bassi, dicono.
E tu, ed io, senza dare
la mano a nessuno.
 
L'acqua, la forza, la legge,
quello che deve
fare chi tutto può
fare, lascialo sul tavolo
della mensa dicono
nelle carte piegate
sul banco della cucina
lascialo dove tu sei
con Dio e il cielo, le
striscie gialle e le nuvole,
e tutto lascia a chi ha.
 
Io credo che un giorno
senza che sia più lenta la pena
senza speranza, con la testa
che è come è rimasta
dirò di no, e tu con me
guardando i miei pensieri
che tempo e tempo
non ti dicevo, e andrò
 
Io a votare per l'acqua mia
già sporca di un sale che uccide
io a votare perchè il motore
giri senza tagliarmi il petto
io a votare perchè il ludro
abbia la stessa legge, io
senza lasciare una pena
senza speranza, con la testa
che è come è rimasta
io, muovo il braccio
ed il fianco, io andrò.
 
Davide Ferrari