Neve. Tanta neve. Tanta che me ne sono accorto anch'io. Io, così distratto da cercare la Blu, ancora oggi, per comprare uno smartphone. Non ce l'ho fatta, questa volta a scambiare i sogni con la realtà. Freddo e ghiaccio e neve. Tutte le attività in apnea anche le mie. Meglio così, dicono tutti.
"Sotto la neve pane", mi consolano in famiglia, ma per un diabetico, nemico di amidi e glucidi, non è una gran consolazione. "L'italia sepolta sotto la neve", mi viene in mente, una grande opera del nostro maggiore poeta, Roberto Roversi. Richiama l'ottundimento delle coscienze, la sconfitta. Ma la neve di oggi pare invece averci svegliato. Si sono presentati persino volontari, dopo l'appello del Comune a spalare solidarmente. I treni: un disastro, ma i senzatetto sono all'opera, ben visti dagli altri cittadini, per una volta. Anche loro spalano. E spalo anch'io, eroe "enfant prodige" acciaccato di un condominio dove, vista l'età media, si è considerati giovani anche a 70 anni. "Vuole un po' del mio sale?" propone la condomina Elsa. Forse si è accorta che, travolto dalla buona volontà, sto per spargere del sale fino avanzato dalla mia cucina. Il Comune, in verità ha pensato anche alla distribuzione del sale. Si va. Ci riscopriamo, più bianchi ma più attaccati a ciò che è nostro, perchè è di tutti.
"Il contrario"
Rubrica di Davide Ferrari
L'Unità E-R 4 Febbraio 2012