L'offesa,
di Forza nuova, alle persone omosessuali e all'ambasciata di Israele
è gravissima. Guai a rispondere "nel merito", argomentando
con le decisioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, che da
anni e anni ha esplicitamente tolto la diversità di orientamento
sessuale dalle malattie. Guai a rispondere che un'ambasciata,
qualsiasi, ha nelle sue normali attività quella di collaborare con
manifestazioni culturali, com'è il festival “Gender bender”.
Guai. Reagire non deve essere difendere. Mettersi sulla difensiva è
già far vincere il male. Sì “il male”. Esiste. Ama dividere,
vive nella crisi e nel dolore, muta in odio per gli altri le tasche
vuote, l'angoscia del licenziamento, l'impotenza a far fronte ai
bisogni della propria famiglia. La rabbia per il presente tramuta in
invidia, violenta verso chi sembra accolto, chi fa, chi va avanti. La
storia è vicenda di uomini e donne, sotto ogni cielo uguali, nei
sogni e nei limiti. Il male aborre la storia, la cambia in complotti
oscuri. Il male ha paura della cultura, insinua in chi non sa o non
comprende la tentazione di divenire, grazie all'odio e nel disprezzo,
superiore al sapiente. Il male odia l'uguaglianza, sogna la
conformità. Il Dio che ci ha chiamato per nome, riconoscendoci
differenti e persone, tutti suoi figli, è, per lui, una
menzogna
giudaico-cristiana. Usa il suo nome, invece, traviandolo, in "sacre"
unzioni di capi e di schiavi, di dominatori e di arresi. Reagire.
Facendoci uguali, ai gay della Salara, agli ebrei di ogni tempo, ad
ogni popolo. Mettersi a lato di chi è sotto la scure, dichiarandoci
parte di lui, oggi, nell'urgenza della risposta, domani, sempre.
Il
contrario
rubrica di Davide Ferrari
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità
E-R, 27 Ottobre 2012