Gli arresti di Parma, la montagna di debiti che la stritola, sono la pietra tombale di una stagione. Quella delle cosiddette liste civiche promosse e sostenute dalla Destra. I “ghiacciai eterni” della Sinistra stavano sciogliendosi -così ci ripetevano praticamente tutti, e, dal '99 bolognese a Parma, ad altre realtà, in molti scommisero su un mix di tecnicità, corporazioni e zoccolo duro berlusconiano. Alleanze sante, o almeno molto benedette. Le esperienze non sono state tutte uguali, la vicenda parmense appare veramente inquietante. Forse perché è durata molto di più. Bene ha fatto il PD parmense a chiedere una commissione d'inchiesta, per fare luce, e per recidere consuetudini che potrebbero essere vive, ancora. Il M5Stelle insiste nell'indicare nella politica “di professione” la responsabile di quanto è accaduto. E' vero il contrario, è proprio una politica debole, sostituita dagli interessi, più che civici personali e tribali, ad aver fatto il buco. Per questo si dubita che la medicina possa essere l'andar per tentativi del fragile potere grillino, del Sindaco Pizzarotti, ritrovatosi in Municipio anche per molti consensi sbarcati da una Destra in disarmo. Bisognava interpellare un'altra città, alternativa agli affari, non rinchiudersi in un piccolo cabotaggio figlio, più che dell'inesperienza, dell'angustia progettuale. Dovrà farlo l'opposizione democratica per preparare un'alternativa di valori, di pratiche, di protagonisti sociali. Troppo ha governato il peggio dei ceti abbienti, ed ora la retorica dei tanti qualunquismi. Parli, agisca la Parma del lavoro, della cultura, essenziale, per la nostra Regione, per il suo futuro.
"Il contrario"
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità 19 Gennaio 2013