sabato 14 aprile 2012
"Gay pride". L'orgoglio ed il dialogo.
Allora è Gay Pride. A Bologna. E’ naturale. Il movimento per i diritti delle persone che oggi si nominano LGBT ebbe qui uno dei suoi più rilevanti Start Up con la nascita del “Cassero”. Come la prenderà la città? L’impressione è quella di una forte separazione di percorsi. Da un lato è cresciuta, enormemente, per fortuna, l’accettazione nella normalità, puramente e semplicemente, della diversità di orientamento sessuale, dall’altra si è radicalizzato, in settori di frangia ma consistenti, il rifiuto.
Crescendo la visibilità della condizione gay è saltata la sottile coperta dell’indifferenza tollerante. Per questo, oggi, non sembrano possibili vie di mezzo. O si compiono, anche sul piano istituzionale, passi in avanti verso l’accettazione ed il riconoscimento, a cominciare da quello delle forme di vita familiare LGBT, oppure si torna indietro, si regredisce ad un NO, ben più grave del secolare: “fate quel che volete ma senza farvi troppo vedere”. E’ una scelta che è di fronte alla timida politica, ed a tutte le grandi componenti sociali, come le Chiese. Le Chiese: il luogo più critico ma dall’evoluzione più attesa e possibile, a partire dal concreto della vita nelle comunità, nei territori.
Per questo sarà un bene grande, se vi sarà proposta di dialogo, anche nel giorno dell’”orgoglio”.
"Il contrario"
rubrica di Davide Ferrari
l'Unità E-R, 14-04-2012