venerdì 4 ottobre 2002

“Sancto Petronio” e la festa de l’Unità

Promemoria per Monsignor Vecchi


Martedì, presentando il programma della bella festa per San Petronio che si svolge quest'oggi, Monsignor Ernesto Vecchi ha trovato l'occasione per dire che ci vogliono nuovi modi di fare festa a Bologna: «non soltanto per mangiare, come alle feste de l'Unità». Per la verità il Monsignore ha citato anche il pantagruelismo delle feste dell'Amicizia e addirittura delle feste dello Sport, oltre quello che unirebbe noi, festaioli de l'Unità. Dico la verità: poiché l'accusa non è nuova ed è così lontana dalla realtà non darebbe conto rispondere, se non invitando, con vera fratellanza, il Monsignore ai 'Castelli' o alla 'Fattoria'. Caso vuole, però, che oggi si debba parlare di San Petronio e che la nostra cara e faticosissima 'Casa dei Pensieri' si sia occupata anche del nostro Santo Patrono. Con un po' d'orgoglio, vorrei dirvi come. Era il 2001, settembre, fu protagonista di una nostra meravigliosa serata Maria Corti, la più grande filologa italiana. La grande professoressa riscoprì insieme a noi, proprio alla festa de l'Unità, al piovoso Parco Nord, un aureo libretto: 'La vita di Messer Lo Sancto Petronio'. Che meraviglia rileggere in un italiano d'altissimo medioevo la storia civica del Santo e di Bologna, rifatta in mito, come nuova Gerusalemme. È passato un anno. Maria Corti non è più con noi ma abbiamo riparlato del 'Messer Petronio' con Alda Merini ed il professor Renzo Cremante, sempre al parco Nord. Cremante ci ha assicurato che l'Università di Bologna, che ha così riscoperto il libretto, ripubblicherà questa meravigliosa tessera della storia della nostra lingua e della nostra città. Avrò cura di inviare a Mons. Vecchi la cassetta sul nostro 'Sancto' e sono certo che potrà, se vorrà, capire un poco meglio il volontariato, di testa e di budella.

4 ottobre 2002

Davide Ferrari
Unità, pubblicato nell'edizione di Bologna