mercoledì 25 giugno 2008

“La scuola: non funziona o è troppo sola?"

Forum delle scuole del PD di Bologna

“Scuola:
non funziona o è troppo sola?”
Bullismo, violenza, integrazione


In dialogo con Luigi Guerra,
Preside Scienze della Formazione, Univ. Bo.

Intervengono:
Massimo Meliconi, Fulvio Ramponi, Ivana Summa

Partecipa: Maria Virgilio,
Assessore Scuola Comune di Bologna

Presiede Lia Frabboni
Interverranno
Mercoledì 25 Giugno 2008, ore 20,30

Festa dell’Unità di Reno, via De’ Carolis, Bologna
Forumscuole.pdbologna@yahoo.it

lunedì 23 giugno 2008

Ricordo di Stefano Bernassi ( Stenografico)

23 giugno 2008


Consigliere FERRARI
Io innanzitutto volevo ringraziarla Presidente e ringraziare il Vice Presidente Foschini per la sensibilità dimostrata. Stefano Benassi era un uomo molto noto in città anche se la sua fama fortemente univa le qualità di letterato e di studioso con quelle di promotore culturale e di docente non solo nella sua università, quella di Bologna, ma soprattutto in tante occasioni informali di educazione alla letteratura, di formazione di giovani talenti, di diffusione dell’arte di scrittura, che ne hanno fatto una figura particolarmente amata da tanti giovani, giovani oggi e tanti che giovani sono stati negli anni. Ci viene a mancare Stefano Benassi ancora quando la sua esistenza e la sua opera di studioso potevano essere particolarmente ricche e fruttuose. Non voglio qui ricordare le opere, i libri, da analogia ad antropia, figure del romanzo contemporaneo del ’99, fino ai libri su Cookie, su Joyce e i tanti interventi sulle riviste di genere. Vorrei ricordarlo soprattutto per la sua caratteristica particolarissima di essere un professore impegnato nella vita culturale diffusa. Vedete, in questi giorni ci sono alcuni blog, “canto alla luna” e altri, che sono molto letti soprattutto da studenti universitari ma anche da persone di altra età, di altra generazione, che riportano un lunghissimo elenco di lettere in risposta all’annuncio della sua scomparsa. Non credo onestamente che capiti a molti e questa è la prova, sia pure molto triste, di quanto fosse la passione e l’affetto che lui sapeva comunicare a questi scrittori, scrittori è bene chiamarli così, a cui sapeva dare l’obiettivo di una professionalità seria insieme all’insegnamento di non smarrire mai la vocazione alla freschezza, il senso di sé, la forza della testimonianza della propria intimità. Io ho conosciuto Stefano Benassi molti anni fa, lo ricordo ospite fisso proprio per queste sue caratteristiche d’impegno a Casa dei Pensieri, via via anno dopo anno, e lo voglio ricordare direttore della Primo Levi che grazie a lui e a tanti altri, però possiamo dire molto grazie a lui, è diventata nei nove anni di sua direzione, fino allo scorso anno, un reale punto di riferimento per migliaia e migliaia di corsisti negli anni. Infine lo voglio ricordare anche come appassionato, sia pure molto riservato, mai in pubblico, testimone di tante occasioni di solidarietà civile e politica fino all’adesione, nelle forme che alcune di noi hanno seguito anche particolari, al Partito Democratico. Questo suo aderire a ogni battaglia di civiltà, a ogni punto di testimonianza, era fatto sempre in punta di piedi, mantenendo la forte attenzione a ciò dove si poteva dare il meglio senza invadenza di campo. È per questo che io credo che siamo di fronte a un uomo, che salutiamo e per il quale chiedo un minuto di silenzio Presidente, il cui ricordo probabilmente inizierà a testimoniarsi pian piano ma non ci abbandonerà per molti anni.

mercoledì 18 giugno 2008

Parlare male del Comune,fa bene alla citta'?

La Bologna che vogliamo
di Davide Ferrari

Parlare male del Comune di Bologna, sempre e comunque, fa bene alla citta'? Alcune considerazioni a partire dai dati di Bilancio.

E' arrivato in Consiglio comunale il piano annuale degli investimenti e dei lavori pubblici.
E' stata l'occasione per presentare quanto l'Amministrazione Cofferati e' stata in grado di realizzare in questi anni.
In verita' il bilancio e' davvero lusinghiero.
Forse non molti sanno che il volume degli investimenti ha gia superato i trecento milioni di euro.
Per avere un'idea, per capire se si avanti o si va indietro un metodo c'e'.
Basta guardare a quanto, in anni comparabili ha fatto l'Amministrazione precedente, quella di Giorgio Guazzaloca che, per altro, dal punto di vista quanmtitativo non fu una cattiva amministrazione in tema di lavori pubblici.
Ebbene confrontado i primi tre anni "pieni" di Cofferati con i primi tre ani di pieno mandato di Guazzaloca, ed esattamente il 2005, 2006 e 2007 per Cofferati ed il 2000, 2001, 2002 per Guazzaloca emerge chiaramente quianto si sia andati avanti.
E' un bene per Bologna, non solo per una parte.
Ecco le cifre: Guazzaloca, 2000-74,5 milioni di euro ,2001- 73,4 milioni , 2002- 76,2 milioni.
Cofferati: 2005- 96 milioni di euro, 2006- 95,2 milioni e 2007-80,5 milioni.
Eppure queste cifre non sono bastate a suscitare una discussione piu' obiettiva e feconda.
Il centrodestra, in Consiglio, ma anche grandi giornali locali hanno continuato a dipingere la Giunta come paralizzata e inoperosa.
Non e' vero, e soprattutto non e' giusto, continuare ad affermare una falsa polemica.
Ne subisce danno l'immagine stessa di Bologna.
Convinto di cio' ho preso la parola in Consiglio comunale, Lunedi' 16 giugno.
Ecco alcune parti del testo del mio intervento."Presidente, Colleghi,
ho sentito tante volte il centrodestra affermare che l'Amministrazione in corso non riesce a fare nulla, che ci accompagna al degrado, ecc ecc
Mi sono chiesto: fanno bene a Bologna queste parole? Perche' se fossero fondate non vi e' dubbio che sarebbe dovere dell'opposizione suonare un campanello di allarme, a tutta la citta'? non solo alla Giunta.
Perche' se fossimo di fronte al disastro realizzativo, dovremmo comunque suonare la squillo o la diana, che dir si voglia, anche al mondo produttivo, alla societa'? civile, perche' saremmo di fronte a qualcosa realmente di grave e di pericoloso per il nostro futuro di cittadini.
Ma i fondamenti non sussistono. Lo dimostra la pagina 97 di un altro documento, il Budget consuntivo per l' anno 2007, non quello di cui stiamo discutendo, che contiene- per la consueta cura e intelligenza degli uffici di Bilancio e Programmazione di questo Comune- la serie storica dei conti a consuntivo degli investimenti.
E' un esempio, ma importante. Io leggo e scopro che se consideriamo gli investimenti realizzati nel primo triennio delle due amministrazioni, la precedente a questa, e quella attuale, si evidenzia un notevole segno positivo, di aumento.
Eppure ricordo bene, anche per le qualita' straordinarie, dal punto di vista della chiarezza espositiva, dell'allora Assessore Galletti, l'orgoglio con cui la Giunta Guazzaloca presentava il suo monte di investimenti, quasi tutto dovuto, prima all'onda dei finanziamenti ricevuti per 'Bologna 2000 Capitale della Cultura' , poi dopo, nel finale del mandato alle risorse derivate dalla vendita di parte delle azioni di Hera.
Ebbene, se non mancarono allora buoni dati quantitativi, tuttavia le cifre dell'amministrazione attuale sono piu' alte.

Leggendo i dati di Bilancio con attenzione ho constatato, dunque, che la realta'? non e', per nulla, come la si dipinge.
Mi sono chiesto, allora: fa bene alla citta'? questa campagna che e' in corso? Una campagna sul declino ed il degrado, sulla non operativita'? amministrativa della Giunta che in parte l'opposizione alimenta, ma che una parte della stampa e dei commentatori segue, per dire la verita'?, anche in autonomia, mettendoci del proprio.
Io non penso che faccia bene alla citta'?, non lo penso affatto.
Credo che contribuisca a dare un' immagine distorta della citta'?, a negarle fiducia e prospettiva di speranza. Una campagna che viene svolta non per dati di merito ma per motivazioni politiche.
Ma per fare passi avanti, per riavviare la partecipazione ed il senso civico di appartenere ad una comunita'? comunque in cammino ed in mutazione bisogna riconquistare uno spirito di realta'?.
Per questo motivo credo che vada superato un atteggiamento di critica indistinta ed assieme legata ai singoli episodi, e ad essi soltanto.
Anche l'opposizione potrebbe fare molto passando alla critica puntuale, e dando cosi' piu' forza e minor genericita'? alle sue tesi.
Rimanendo ancorati alla sostanza delle cose saremmo piu' forti, tutti noi bolognesi.
La denigrazione indistinta non serve ad altro che accompagnare un distacco fra politica e cittadini, perche' in ultima analisi tutti risultano meno credibili.
Proviamo invece a vedere su che cosa siamo andati piu' avanti, su che cosa siamo piu' indietro.
Con questa volonta'?mi sono permesso, nelle scorse settimane di dire la mia sul "caso" People mover, che ha fatto rilevare come ci sia una forte difficolta'? a investire, a volte, del nostro sistema produttivo.
Ragioniamo su come, forse, ci siano dei motivi anche strutturali, che fanno comprendere il perche' il mondo privato con difficolta'? reagisca agli input pubblici.
Ho ricordato che la stessa cosa avvenne per un'altra grande opera, ancora piu' grande, il cosiddetto "Tunnel sotto la collina" per le automobili, che mi capita di criticare con molta forza per motivi ambientali, ma che anche essa aveva visto, era l'anno 2000, tutte le categorie reagire entusiasticamente.
Un'opera che fu posta in alveo per il project financing, e che non raccolse nessuna proposta finanziaria e operativa dalle imprese, fino a che fu ritirata. Non, dunque, per le critiche mie fu ritirata ma perche' non ricevette risposte dal mercato.
Prima ricevette da tutte le categorie imprenditoriali un entusiastico " salve", poi il salve si trasformo' in un saluto di addio da parte di chi doveva investire, rischiare.
Io non credo sia stato per cattiveria, penso sia dovuto alla dimensionalita'? delle nostre imprese e del nostro sistema produttivo che non sono grandissimi, che vedono piu' qualita'? diffuse che non grandi accumulatori di capitali, e contemporaneamente ritengo anche sia dovuto a un ragionare troppo a breve. Questo s? rappresenta un rischio, e la politica deve, tutta assieme, metterlo in discussione, non giustificarlo con una critica pur che sia a tutto ci? che la mano pubblica propone.
Far cosi' non porta nulla di bene a questa citta'.
Questo mi sembra un tema importante, che per esempio per passare dalla genericita'?alla specificita'. Una critica seria e propositiva laddove abbiamo trovato realmente difficolta'?di intervento, di interlocuzione sociale, potrebbe aiutarci a fare qualche passo avanti, per portare avanti meglio il mandato amministrativo.Io penso sarebbe un bene per tutti anche perche' tutti gli schieramenti politici potrebbero cos? presentare programmi elettorali piu' adeguati ed informati, magari non per forza opposti su tutto, per il prossimo mandato amministrativo.
Guardiamo alla citta'? per come essa veramente e'.
Io ho fatto, ieri, nella giornata domenicale, una passeggiata molto lunga, anche in vista di questa discussione, con la mia famiglia proprio e ho visto invece il grande numero di lavori in atto, anche investimenti sociali, per esempio sull'edilizia di manutenzione.
Non solo quelli pubblici ma anche quelli sociali, quindi, che quando si abbassa il livello dell'investimento richiesto, sono estremamente diffusi.
Allora se camminando anche in zone difficili del centro, invece di contare le impronte delle auto benemerite delle forze dell'ordine che presidiano le zone piu' a rischio, oppure certi residui dei nostri amici piu' cari che pascolano con i loro padroni lungo in quelle zone, guardassimo come sono andati e vanno avanti per intere realta', Strada Maggiore per esempio, o tutto il comparto del contenitori storici, interventi davvero numerosi. La verita'?e' che anche con progetti proposti dal Comune, attorno ad una citta'? che funziona, si raccoglie anche un investimento privato che accompagna il riposizionarsi dell'immagine di Bologna con una manutenzione piu' attenta e buona.
Sara' pure questo un segno, non certo per merito della sola Giunta, di una vivacita', di una volonta'? di esserci, di contare, di dimostrare la bellezza di questa citta'.
Mi piacerebbe che da questo punto di vista occhi piu' aperti, non meno critici, ci aiutassero a guardare gli sforzi che tutta insieme questa citta'?sta compiendo, per portarli ad una scala maggiore.
Per suscitarne di analoghi anche su quelle opere certamente necessarie, di maggiore impatto edi maggior rischio che appunto per trovare interlocutori convinti hanno anche bisogno di un clima piu' positivo dove la progettualita' non sia annilichita da una bulimia di doleances."
In sintesi: pensiamo prima di tutto alla citta'.