lunedì 7 agosto 2023

LA "FAMIGLIA" DELLA DESTRA E LA STRAGE DEL 2 AGOSTO

 È il cognato. Fatti di famiglia? No, secondo l’On. Bersani, e tutti coloro che da Bologna e da Roma hanno commentato la vergognosa dichiarazione di Marcello De Angelis, funzionario della regione Lazio, la cui sorella ha sposato Luigi Ciavardini. Un cognato presuppone una famiglia e la “famiglia”, allargata, è quella della Destra estrema italiana. Da sempre questa Destra è, fuori e dentro i suoi partiti maggiori, contigua con le frange stragiste e, ancora oggi, la Destra che conta è pronta a difenderle nella vicenda più sanguinosa che hanno determinato: la strage di Bologna. De Angelis quindi non sembra, come invece si presenta, un eroe solitario, titanico, pronto a sfidare tutti i poteri pur di gridare all’Italia l’innocenza di quelle bande armate che, come lui stesso dice, e come dice la sua fedina penale, ha ben conosciuto. È la prima tromba di un’orchestra che presto suonerà, per cercare di cancellare processi e sentenze. Sembra necessario porsi una domanda preliminare. Chi glielo fa fare, alla Destra? Meloni governa, accolta bene, a quel che sembra, nelle più grandi capitali dell’occidente. Il sostegno all’Ucraina, le viene detto senza ambasce, vale più di tutto e cancella tutto. La presidente Meloni può stare tranquilla, la sua identità non preoccupa. E allora? È solo uno sfogo di chi costretto a stare al gioco piú centrista del presidente, si sfoga sulla storia? Si tratta delle ubbie di una generazione, oggi al potere, ma cresciuta nelle sedi della Fiamma a pane e leggende fascistoidi, anche sul 2 agosto e sulle bombe della “strategia della tensione”? Forse c’è molto di più. Sul 2 agosto si gioca una partita identitaria di vasta portata. L’orrenda strage dimostra da che parte era la cieca violenza scatenata per ottenere (mantenere?) il potere. La città colpita è stata Bologna, nulla di meno neutrale. Terminata la stagione delle grandi vittorie elettorali del PCI e dell’Unità nazionale, si voleva ricacciare indietro per sempre il Partito Comunista Italiano, quello più grande e avanzato del mondo delle libere elezioni. Negare il 2 agosto vuol dire cancellare la radice democratica più profonda, che dalla Resistenza passò alla Costituente e, nonostante la guerra fredda e ciò di cui parliamo, si vide ancora in quei giorni. Sandro Pertini e tutta la nazione si strinsero in solidarietà alla città del PCI. Quel partito non esiste più da decenni, ma il PD è nato anche da quella radice. Se passa l’idea che non esiste, che si tratta di una continuità basata su menzogne, è definitivamente affermata una “storia” secondo la quale la Destra può vantare legittimamente il suo fascismo e la Sinistra deve tacere perché sorella dei cosacchi. Una risposta c’è già stata. Abbiamo visto, in questo 2 agosto, la manifestazione che con mirabile, quasi incredibile, volontà Bologna perpetua ogni anno. La piazza della stazione era piena. Il Presidente Mattarella ha citato, capiamo ora quanto opportunamente, le sentenze contro gli esecutori della strage. È richiesta però una risposta che coinvolga tutto il Paese e soprattutto le giovani generazioni. Una risposta in piazza? Non sappiamo. I giorni corrono velocissimi e pongono ogni giorno titoli nuovi, nuove priorità. Però l' enorme questione di chi possegga la legittimità democratica in questo Paese non lascerà ad altra cosa la sua pregnanza. Resterà attuale anche nell’autunno di un prossimo difficile scontro sociale. C’è da augurarsi, e da chiedere, che la dirigenza dei partiti di opposizione, dei sindacati, dell’associazionismo civile ne abbia piena consapevolezza.

Davide Ferrari
Strisciarossa, 7 agosto 2023

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