mercoledì 29 ottobre 2008

La poesia Nica.

Libreria Feltrinelli International
via Zamboni, 7/b - 40126 Bologna BO

Mercoledi' 29 Ottobre 2008 dalle ore 18:00
Incontro con i curatori  di

La poesia Nica
(Campanotto Ed.)
 
Roberto Pasquali e Enzo Minarelli.
Introduce Davide Ferrari.

La poesia Nica. Incontro a Bologna.

La poesia Nica
Incontro con i curatori Roberto Pasquali e Enzo Minarelli, introduce Davide Ferrari. La Poesia Nica, antologia ragionata della poesia nicaraguese del Novecento, attraverso questa edizione bi-lingue, si prefigge lo scopo di documentare le vicende poetiche di un paese che ha segnato la storia della poesia nell'America Latina, a partire dal genio indiscusso di un Ruben Dario.
ore 18 - Libreria Feltrinelli International - Via Zamboni 7/b - tel. 051 265476
info@3vitre.it
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lunedì 20 ottobre 2008

”LE NOTTI BIANCHE NELLE SCUOLE BOLOGNESI”

INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA NEL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA,
Lunedi' 20 Ottobre 2008


Consigliere FERRARI

Grazie signor Presidente.
svolgerò un breve intervento, come da regolamento, per non lasciare senza un eco ed un racconto in Consiglio, un avvenimento importante nella vita delle scuole bolognesi, ma, non solo, anche nella vita culturale e sociale della nostra città.
Voi ricorderete, ne abbiamo parlato anche in Consiglio Comunale, si era voluto fare credere, con più interventi, che – a riguardo delle manifestazioni di dissenso verso le gravi scelte della Ministro Gelmini - fossimo di fonte a fenomeni indistinti di ribellismo, a fenomeni di speculazione politica, privi di contenuti.
Ancora si insiste, in particolare nelle Scuole Secondarie, forse perché la canizie dei nonni e il rispetto ai genitori lo renderebbe più difficile nelle Scuole Primarie, ad additare nei confronti dei protagonisti, quando essi sono studenti quantomeno, lo spettro dell’accusa dell’ignoranza.
Ebbene tutto questo è stato smentito, trasformato, credo per tutti o perlomeno per chiunque abbia buona fede, nel vedere rappresentato il desiderio di una scuola migliore nelle serate del 15 ottobre, in tutta evidenza, con grande consapevolezza, maturità, calma e tranquillità, da parte di tanti bolognesi, come d’altra parte anche in altre città è avvenuto.
Una volontà certamente di protesta, ma soprattutto di proposta, di ripresa di spazio, che ha saputo unire l’animazione, il gioco, la cultura, e anche una idea di scuola, quella a tempo lungo, disteso, partecipato, dove le discipline hanno il tempo di intersecarsi fra loro.
Bene, queste sono state le notti bianche a Bologna, un grande fatto anche per la cultura bolognese, ma vorrei dire una cosa in più, mi è capitato di leggere un testo proprio oggi, non del Ministero, e questo mi dispiace, fosse stato del Ministero lo avrei – in qualche modo – quasi dato per scontato.
Un testo di un Centro di Ricerca di media dimensione, (insomma non siamo di fronte al Mit), senza dubbio stimabile, pubblico e privato, che elenca alcuni punti, anche in modo critico peraltro rispetto al Ministro, ma, a seguire, aggiunge un elenco di “valori” che dovrebbero essere il fine della scuola. Sono quei valori che ogni giorno anche la televisione più commerciale ci propina, con malcelata ipocrisia, accanto a mille “nani e ballerine”, “autorità, gerarchia, ordine, disciplina”.
Ma, chiediamoci, sono questi i valori che deve assicurare la scuola? Io non lo credo.
Io credo senza dubbio che siano valori e risorse l’autorevolezza dei docenti, il rispetto per le famiglie, ma soprattutto il fine della educazione sia aiutare la possibilità di una crescita individuale, differenziata e valida.
L’apertura di porte e finestre nella vita dei bambini, questo deve dare la scuola, e anche questo hanno contribuito a fare vedere, in nuce certamente, le notti bianche bolognesi.
Riportando la scuola pubblica alla sua funzione, non a quelle funzioni plastificate e fasulle, alle quali certamente le responsabilità politiche di governo, ma anche – purtroppo – un certo dibattito insufficiente vorrebbero condannarla.

venerdì 17 ottobre 2008

Scuole di Bologna. Le notti bianche ( Stenografico)

Intervento in Consiglio comunale, in inizio seduta.

Consigliere FERRARI

Grazie signor Presidente.
Un breve intervento, come da regolamento, per non lasciare senza un eco ed un racconto qua in Consiglio, un avvenimento importante nella vita, non solo – credo – delle scuole bolognesi, ma anche nella vita culturale e sociale della nostra città.
Voi ricorderete, ne abbiamo parlato anche in Consiglio Comunale, si era voluto fare credere, con più interventi, che fossimo di fonte a fenomeni indistinti di ribellismo, a fenomeni di speculazione, privi di contenuti.
Ancora si insiste, in particolare nelle scuole secondarie, forse perché la canizie dei nonni e il rispetto ai genitori lo renderebbe più difficile, ad additare nei protagonisti, quando essi sono studenti, quantomeno lo spettro dell’accusa dell’ignoranza.
Ebbene tutto questo si è trasformato, credo per tutti o perlomeno per chiunque abbia buona fede, nel vedere rappresentato nelle serate della giornata del 15 ottobre in tutta evidenza con grande consapevolezza, maturità, calma e tranquillità, da parte di tanti bolognesi, come d’altra parte anche in altre città è avvenuto.
Una volontà certamente di protesta, ma soprattutto di proposta, di ripresa di spazio, che ha saputo unire l’animazione, il gioco, la cultura, e anche una idea di scuola, quella a tempo lungo, disteso, partecipato, dove le discipline hanno il tempo di intersecarsi fra loro.
Bene, queste sono state le notti bianche a Bologna, un grande fatto anche per la cultura bolognese, ma vorrei dire una cosa in più, mi è capitato di leggere un testo proprio oggi, non del Ministero, e questo mi dispiace, fosse stato del Ministero lo avrei – in qualche modo – quasi dato per scontato.
Un testo di un Centro di Ricerca di media dimensione, insomma non siamo di fronte al Mit, però senza dubbio stimabile, pubblico e privato, che mette in fila, volendo anche essere critico rispetto al Ministro, alcuni punti, un elenco di valori.
Sono quei valori che ogni giorno anche la televisione ci propina.
E lo stesso fa il centrodestra, e non da solo, autorità, gerarchia, ordine, disciplina.
Ma sono questi i valori che deve dare la scuola? Io non lo credo.
Io credo senza dubbio che l’autorevolezza dei docenti, il rispetto per le famiglie, ma soprattutto la possibilità di una crescita individuale, differenziata e valida, l’apertura di porte e finestre nella vita dei bambini, questo deve dare la scuola, e questo hanno contribuito a fare vedere, in nuce certamente, le notti bianche bolognesi.
Riportando la scuola pubblica alla sua funzione, non a quelle funzioni plastificate e fasulle, alle quali certamente le responsabilità politiche di governo, ma anche – purtroppo – un certo dibattito insufficiente vorrebbe condannarla.

giovedì 9 ottobre 2008

Scuola e altri conflitti. Il senso del limite che manca alla Destra.

Guardando alle scuole inquiete di queste settimane si può osservare tutto il paese.
Ho ritenuto importante assieme ad altri consiglieri comunali, prendere cartae penna per scrivere una nota di solidarieta' ai genitori ed ai docenti delle scuole XXI Aprile e Don Marella,ad insegnanti fatti segno da una manifestazione di Azione giovani di accuse insultanti,e a genitori che hanno visto un atto vandalico contro i loro cartelloni,firmato da scritte inneggianti al Presidente del consiglio.
Piccole cose? Ragioniamo con attenzione.
C'e' un clima brutto di intolleranzache deve trovare risposte coraggiose non solo dalla comunita' scolastica, ma dalla societa' bolognese.Alla positiva conclusione della vicenda giudiziaria sull'occupazione delle XXI Aprile,ad un sospiro di sollievo è però seguita subito la "vicenda Garagnani".
Non voglio qui riprenderne i contorni.Comunque sia andata non è forse un dovere considerare come sia graveche venga anche solo sospettato un deputato della Repubblicadi svolgere un ruolo di provocazione?
Al di la’ del sostegno, di parte,che Garagnani riceve in questi giorni, auspico si apra, anche nella Destra,una riflessione profonda.Mi chiedo: "Quale è il limite del confronto e dello scontro politico?Quali sono i pilastri della convivenza politica?"E’ esagerato porre questa domanda, su questo terreno?Non lo credo. Pensiamo al terreno della conflittualità: è la scuola,una preziosa "terra di tutti".Quali sono le motivazioni della protesta che ha suscitato reazionicosì aspre. Asprissime, intimidatorie. Se anche non fosse vero che silanciano le uova contro chi protesta, certo si fotografano bambini e genitorinelle manifestazioni. Com’è noto.Invece le motivazioni della protesta dovrebbero interessare tutti.
Il ruolo della scuola pubblica, la sua dimensione e la sua qualità.Una scuola che è obbligo fare trovare, per dettato Costituzionale,in ogni territorio, in ogni ordine e grado. Sarebbe naturale che le forzepolitiche della maggioranza difendessero con argomenti il proprioGoverno.
Ma e’ naturale che contro una protesta sociale, di merito, si scateniuna reazione furibonda?No, è un fatto grave ed abnorme. Così è grave, anche se si è di Destra,ritenere una menzogna l’antifascismo e il razzismo una cosa con la qualesi può minimizzare.Serve un limite. Chi dissente va rispettato, da tutti, e i principi fondamentalidevono essere praticati comunemente.
Ma i limiti, appunto, esistono solo quando tutti li riconoscono. Nell’ItaliaRepubblicana e democratica i limiti devono risiedere nei valori espressidalla Costituzione e nelle regole che essa richiede.Ma le grandi forze politiche di oggi non erano presenti alla redazione dellaCarta costituzionale e, a Destra, non dichiarano ancora una esplicita, esenza remore, filiazione dalla Costituzione.Nella storia d’Italia, la Sinistra, e chi ne è erede, ha dovuto compiere ungrande percorso per cambiare non solo le proprie politiche ma la propriaconcezione pratica della politica.Nel processo di democratizzazione sempre più compiuta, è mutato, non solola pelle, ma il cuore.
Si è riconosciuto un limite alla politica, un limite al conflitto, si è compreso che vincere non può voler dire cancellare.
A Destra questo non è avvenuto.Ogni giorno ne registriamo le conseguenze.E’ sempre giusto parlare di patti sulle regole, ma il primo patto dovrebbeessere sui principi ed i comportamenti.
Verificare la capacità del rispetto,di dichiarare l’alt quando si raggiunge il varco dell’intolleranza.
Quando ciò avviene per propria scelta sia dato merito a chi lo fa.Ad esempio il Presidente attuale della Camera, in alterne occasioni,sembra consapevole di questa necessità.
Ma laddove ciò non avviene per maturazione autonoma deve esserel’obiettivo principe della battaglia politica farlo maturare.A questo serve l’opposizione, a limitare la politica per nobilitarla,per accrescerne la libertà. E’ un compito grave ed importante.Richiede certo equilibrio e forza di dialogo.
Ma in primo luogo, nell’emergenza del nostro convivere, richiede fermezza.

Davide Ferrari

www.davideferrari.org

giovedì 2 ottobre 2008

Per una scuola pubblica di qualità.

FESTA UNITA’ Due Madonne
Venerdì 29 maggio 2009 ore 20.45

PER UNA SCUOLA PUBBLICA CAPACE DI FUTURO

Introduce
Marilena Pillati Università di Bologna,
candidata in Consiglio Comunale
Intervengono
Giovanni Sedioli
Assessore Regione Emilia-R. Scuola Formazione
On. Manuela Ghizzoni
Capogruppo PD nella Comm. Istruzione Camera
Davide Ferrari
presidente Forum delle Scuole