martedì 5 agosto 2003

Virtus!

Comune di Bologna
Gruppo Due Torri-Ds
Il capogruppo

Bologna 5 Agosto 2003

Virtus

Dichiarazione di Davide Ferrari.

La crisi drammatica della Virtus, evidenziatasi dalla
decisione di non ammissione al campionato riguarda
tutta la città.
Non è soltanto un fatto sportivo- che in sè
basterebbe-ma civile, economico, imprenditoriale.
E' in gioco, con l'immagine di Bologna, un indotto
considerevolissimo in posti di lavoro, attività
commerciali collegate, possibilità perdute di
marketing territoriale che graveranno su tutta
Bologna.
E' necessario comprendere esattamente le cause, fin
nel profondo, ed agire per ripristinare le condizioni
di investimento imprenditoriale e di economicità nella
gestione che permettano di reagire alla crisi e
salvare la società con un piano realistico.
Il caso Virtus fa' parte della crisi più generale
dello sport iperprofessionistico, ma deve essere
affrontato anche nell'ottica locale, per salvare un
patrimonio di Bologna.
Il ruolo delle istituzioni non può essere misurato con
il solo criterio della competenza stretta.
Occorre muoversi.
In particolare il Comune di Bologna. E' stato perso un
anno mentre la crisi si annunciava. Non si può
scegliere l'immobilismo ora.
Bisogna usare anche il mese festivo di Agosto per
chiamare a raccolta i vertici del mondo
imprenditoriale bolognese, per capire la situazione e
avanzare proposte di risoluzione del problema.
Chiederemo al Sindaco di riferire alla prima seduta
del Consiglio a Settembre, ma è oggi che Guazzaloca
deve agire.

P.Uff. Stampa
M.B.

lunedì 4 agosto 2003

PER UNA CONSULTA DELLE RELIGIONI.

Comune di Bologna
Gruppo Due Torri-Ds

Bologna 4 agosto 2003

Nota stampa

PER UNA CONSULTA DELLE RELIGIONI.

Costruire una città pluralista e accogliente: è uno
degli obiettivi che si pone la proposta presentata
oggi alla sala Savonuzzi da Davide Ferrari, capogruppo
Due Torri-Ds in Consiglio comunale, di istituire anche
al Comune di Bologna la Consulta delle religioni.
Un organismo consimile è già operante a Roma, con un
Protocollo di intesa fra il Comune e i rappresentanti
di varie confessioni religiose presenti nella città.
La città di Bologna può vantare una lunga tradizione
di pluralismo etnico, culturale e religioso, che si
esprime nella varietà di comunità di fede, luoghi di
culto e beni culturali tradizionalmente presenti sul
territorio.
"Il fenomeno del pluralismo religioso assume caratteri
sempre più rilevanti, per l'immigrazione ma anche per
i cambiamenti in atto nella nostra società. Anche a
Bologna , se sono una ventina le comunità più
rilevanti, si arriva ad un numero più alto, circa
25-30 per le sole denominazioni cristiane e
addirittura 90 nell'insieme delle fedi, se si
considera chi svolge non episodicamente forme di culto
nella nostra città".
Sono quindi numerose le comunità religiose che
avrebbero interesse a partecipare alla Consulta.
E' un obiettivo importante per tutta la città, ha
affermato il consigliere Ferrari. "Ci sono molti
terreni concreti sui quali la Consulta potrà agire.
Dalla scuola alle carceri a favorire la
predisposizione di sale e momenti adeguati di ultimo
saluto ai propri cari. La sala Pantheon della Certosa
è inadeguata, così com'è. Bisogna provvedere.
La Consulta fornirebbe al Comune conoscenza ed
esperienze necessarie per muoversi sui terreni
importanti e delicatissimi dei rapporti fra individui
e amministrazione pubblica.
La Consulta dovrà avrà fra l'altro un compito di
"osservatorio" sul pluralismo religioso a Bologna,
organizzando incontri ed iniziative periodiche sul
tema del pluralismo religioso e culturale nella città
e promuovendo a tutti i livelli la conoscenza delle
forme di espressione e di culto.
Non si tratta di dare a nessuno più diritti di altri
ma di garantire rapporti più avanzati fra confessioni
religiose e Comune basati su reciproci diritti e
doveri".

Ferrari presenterà a settembre la richiesta di
iscrizione dell'argomento: "CONSULTA DELLE RELIGIONI.
PER NUOVI RAPPORTI FRA IL COMUNE DI BOLOGNA E LE
COMUNITA' RELIGIOSE DELLA CITTA'"alle Commissioni
Affari istituzionali (I) e Cultura e Scuola (VI).
"Non voglio proporre un testo preconfezionato, un
prendere e lasciare ma avviare con rapidità e
determinazione un percorso, facendo dell'ascolto delle
comunità di fede la prima priorità."


p. Ufficio Stampa
M.B.