venerdì 14 aprile 2023

Calenda e Renzi, "c'è qualcun' altro ?".

 

Calenda e Renzi, "c'è qualcun' altro ?".
Inutile infierire contro Calenda e Renzi, ma certo stanno facendo, entrambi, una pessima figura. Lo stanno dicendo tutti, o quasi. Da qui l'inutilità di ripeterlo all'infinito.
Meglio riflettere su un punto. La realizzazione di un centro lontano, ed anzi francamente ostile nei contenuti, dalla sinistra di governo, è una iattura per le basi stesse della nostra fragile democrazia,
che ha bisogno di un rapporto, oggi esiguo, fra popolo e istituzioni e quindi di una piattaforma progressista larga, plurale, rinnovata.
Ma è del tutto necessaria la presenza, visibile, di una proposta "centrista", moderata e unitaria che qualifichi il centrosinistra appunto come il suo nome richiede. Anzi, ce ne vorrebbero due, anche in questa epoca di semplificazioni.
Una, espressione di una cultura vicina alle radici cattoliche ed una laica, liberale.
Quando sentiamo Calenda enumerare le componenti del partito unico di centro che sogna udiamo una lista dell'intero scibile umano. Il risultato evocato da sommatorie confuse risulta invece infelice e comunque frutto unicamente di calcoli, approssimativi, di pura utilità politica.
Si dirá che il PD ugualmente è nato cercando di unire molto se non tutto delle tradizioni politiche preesistenti e si dirá che, da tempo, non occorre piú una rappresentanza specifica, bastano vocazioni pigliatutto, agili e moderne.
Ma se guardiamo a ciò che ha avuto successo nella storia contemporanea del centrosinistra troviamo episodi vincenti nei quali un'alleanza comprensiva ma non indistinta ha avuto al fianco una ulteriore proposta piú moderata. Cosí con l'Ulivo e Rinnovamento italiano. Viceversa, ad un maggioritarismo malinteso, diventato cecitá solitaria, non abbiamo successi da attribuire. Specularmente, nella seconda Repubblica, contiamo i fallimenti, in un centrismo isolato, di figure più robuste dei "nostri", per sostanza, Martinazzoli o per fama, Segni.
Viene da chiedersi se le due personalità oggi in questione siano in grado di comprendere le cause della loro reciproca empasse ed iniziare nuovamente un percorso che dovrebbe essere assai diverso dalle loro scelte recenti. Renzi pare cercare altri sbocchi per mantenersi nella mediaticità, mentre Calenda, forse più manovriero ed oggettivo, lancia qualche larvale apertura al PD di Schlein. Evidentemente il pessimo voto ricevuto a Milano e altrove li interroga sul futuro più prossimo. Il Pd, che Prodi invita a ricrescere anche al centro dove il Terzo polo non si impianterà più, dovrà valutare le cose "loro" con lungimiranza senza astiosità e senza tentare accaparramenti. Serve un altro centrismo, probabilmente, nei contenuti e negli approcci ed anche nei protagonisti. Una storiella di anni addietro racconta di un alpinista che, attaccato a quasi nulla sul ciglio di un baratro, visto che il Dio che ha invocato non lo aiuta, chiede al cielo: "Ehi lassù, c'è qualcun'altro?". Il PD e la sinistra, pur nell'abbrivio dato dalla novità Elly Schlein, assomigliano ancora a quello sventurato e forse, visti Renzi e Calenda,
dovrebbero chiedere alla celestiale atmosfera centrista, "c'è qualcun' altro?".
"Strisciarossa"

https://www.strisciarossa.it/evaporato-il-terzo-polo-ma-una-seria-proposta-centrista-e-necessaria/