sabato 4 marzo 2006

GIUNTA PIU' FORTE, MAGGIORANZA PIU' UNITA, NON PIU' STRETTA

GIUNTA PIU' FORTE, MAGGIORANZA PIU' UNITA, NON PIU' STRETTA


La squadra della giunta comunale si rafforza. L' arrivo di Libero Mancuso è
una novita del tutto positiva. Visto l' uomo, l' intero mondo politico dovrebbe
essere lieto del suo impegno per la città. La reazione della destra è invece
sotto gli occhi di tutti. Da un lato un coro scomposto conto la magistratura.
Dall' altro lato l' insinuazione, bifida, che si sarebbe ristretta l' area
della maggioranza.
Se sto ai fatti non vedo perché. La presenza di Mancuso- a voler essere
eufemistici- certo non dovrebbe indebolire la radicalità progressista del
governo bolognese.
E'vero però che l' Altrasinistra (PRC, Verdi, Cantiere) sembra guardinga.
Parliamone.
La prudenza di oggi è figlia di quella situazione di incertezza che ha fatto
parlare di una difficoltà per la Sinistra alternativa ad essere fino in fondo
impegnata in una esperienza di governo.
Dimissioni, sconfessioni, dinieghi: uomini e forze politiche della "Sinistra
critica" sono sembrati fare a gara più per distinguersi e vivere punti di crisi
che per essere lievito nella pasta del buon governo.
Ma questo settore è fondamentale. Senza un trade d' union con culture e pezzi
di società inevitabilmente fuori dal nucleo dell' Ulivo, non solo non c'è
maggioranza ma non si può governare efficacemente i veri punti di conflitto.
Anche a Bologna. Faccio due esempi.
Ci manca, ancora, una politica innovativa per la casa che affronti il
travaglio e l' impoverimento del ceto medio, che ha bisogno- e subito- di un
forte calmieramento del mercato, sia della proprietà che dell' affitto, senza
abbandonarsi a indistinte edificazioni.
Così sui servizi. Allarghiamo pure l' utilizzo dell' ISEE, ma attenzione!
Se si procede solo a selezionare gli accessi, senza accrescere sensibilmente
l' offerta di servizi fondamentali- come i Nidi ad esempio- avremo il passaggio
da un Welfare democratico "per tutti" a un welfare assistenziale, fatto di
ghetti caritatevoli per i più poveri.
Solo con una mediazione con la radicalità, il centrosinistra avrà la forza di
lanciare un programma forte per casa e servizi.
Ma, questo è il punto, la mediazione si fa in due, e si deve fare sul terreno
del governo.
Così, se comprendo l' attenzione dei "radicali" per bloccare gli sfratti, non
giustificherei la mancanza di una vera disponibilità a mettersi in gioco con
politiche di incentivi mirati alle costruzioni, e il quasi silenzio sul nuovo
piano strutturale.
Così, se condivido le campagne per Nidi nuovi e pubblici, vorrei una
"Sinistra critica" pronta a fare i conti con una programmazione di lungo
periodo, che dica quanto deve restare pubblico, con diretta gestione "comunale",
ad esempio, e quanto, e soprattutto come, deve essere realizzato con altre
risorse.
E, più generalmente, ci vuole una seria considerazione dei vincoli di
bilancio.
Si vota il bilancio, mutilato da Tremonti, e il giorno dopo si è pronti a
raccogliere qualsiasi proposta di ricevere fondi. Tutte sacrosante, a cominciare
dalle Aldini, fino agli orari delle biblioteche.
Ma anche per obiettivi prioritari e nobili bisogna verificare le possibilità,
innovare, provare percorsi, non solo "chiedere".
Mi sono permesso, poco dopo l' inizio del mandato, di avanzare per tempo l'
allarme: auspicavo che la Sinistra critica giocasse la sua voglia di esserci, di
contare, anche il suo federarsi - sia pure sotto il nome forse non molto
unitario di "Altrasinistra"- per pensare assieme, per agire insieme, su questi
terreni, provandosi di lasciare un segno, Sono sicuro che è quanto vuol la parte
assolutamente più grande di chi quarda a questi partiti.
Siamo ancora in tempo. Proprio una Giunta di maggior caratura può essere
produttiva di un confronto più serrato e positivo.
Chi si ritiene avanguardia non può bordeggiare ai lati, deve voler essere
protagonista delle scelte.
E poi, in fondo, in questi giorni ci si potrebbe anche prendere qualche
soddisfazione unitaria.
Mandare a casa chi, più che appendervi il simbolo del Cattolicesimo, sul muro
vorrebbe inchiodare il libretto della Costituzione, magari usando il Crocifisso
come un martello. Blasfemi !


Davide Ferrari