venerdì 3 ottobre 2003

PERCHE' TORNA LA FAMIGLIA, QUELLA VERA.

C'è qualcosa di nuovo, anzi d'antico, anche nel modo e
soprattutto nelle motivazioni delle manifestazioni di
opposizione di queste ultime giornate bolognesi.
Il nuovo è che sono protagonisti i genitori. Esprimono
con assoluta chiarezza una opinione.
Non accettano che le scuole, dove i loro figli passano
una grande parte del tempo e dove loro sono disposti a
partecipare, siano considerate pressochè nulla dal
potere politico.
"Nulla" dalla Moratti, che decreta chiusura di Tempo
pieno e prolungato, che disprezza visibilmente la
scuola di tutti. Parla bene, la Ministra, solo di
quelle che assomigliano alla "sua", a quella che lei
ha frequentato in gioventù ed i suoi genitori hanno
profumatamente pagato.
"Nulla" dal Comune di Bologna, che chiude le proprie
scuole dell'Infanzia , pressochè in un'intero
Quartiere, il Savena, e addirittura si stupisce se,
dopo che non si è chiesto il parere di nessuno,
qualcuno protesta.
Non è bastato sapere, agli incontentabili genitori,
che in ogni modo, qualche insegnante dallo Stato
sarebbe comunque arrivato.
Nessuno sa' bene perchè proprio a sostituire sezioni
comunali anzichè aprirne di nuove, pubbliche.
Nuovo, ho scritto, ma anche antico.
Non solo per indulgere al ricordo del verso
pascoliano.
"Antico" è la volontà di dire la propria, sempre.
"Antico" è la volontà di rappresentare la realtà,
consapevole di se' e dignitosa, di tante famiglie
concrete.
Famiglie spesso con nonni e bambini contemporaneamente
a carico, orari di lavoro diversi e inconciliabili dei
coniugi, precarietà dell'impiergo, fatica del carovita
ma anche un alto livello di cultura diffusa che non si
vuole perdere.
E' antico questo protagonismo perchè per molti anni è
andato sbiadendosi fino a scomparire.
Quando si parlava di centralità della famiglia si
intendeva, in quest'ultimo decennio, centralità di un
modello, astratto, ideologico di "famiglia".
Quella "Famiglia" che serviva a coprire i tagli alla
spesa sociale, anzi a nobilitarli.
Si parlava di "famiglia" per condannare le "famiglie"
a tacere.
Anche a Sinistra, diciamo la verità, si inseguiva o si
parlava d'altro, escluse lodevoli eccezioni.
Oggi torna di scena la vera vita familiare che vuole
raccontarsi, che sente di poter contare.
Sono le mamme ed i babbi che hanno bussato Lunedi'
alla piccola muraglia sciocca di Plexiglass che un
Sindaco sempre assente come Guazzaloca ha fatto
erigere a difesa dei suoi "appartamenti", d'Accursio.
Con i cittadini: orgoglio imperiale, orecchie
lillipuziane.
Sono le mamme ed i babbi che abbiamo conosciuto nei
mesi scorsi impegnati per dire a tutti, anche alla
Sinistra, che, ad esempio, una scuola come le
Manzolini non si comprende proprio perchè debba
spostarsi quando si lavora per recuperare il
prestigioso contenitore, il Convento San Mattia in via
S.Isaia, che le ospita da innumerevoli decenni.
Quando un palazzo ritorna bello allora è fatto ancora
di più per una scuola.
"Cosa c'è di più importante di una scuola? Che siano
altri a spostarsi!!Anche se ricoprono incarichi
prestigiosi di superiore intendenza".
Questo hanno detto i genitori, con sapere, carte, idee
alternative assai più credibili delle indecifrabili
verbosità dell'amministrazione.

Perchè torna la famiglia, quella vera?
Perchè torna la politica delle cose importanti.
E torna perchè non piace a molti come le cose vanno
avanti .
Chi ha investito sul futuro mettendo al mondo un bimbo
non ha da sentire solo la necessità di "appartarsi"
per dedicarsi a lui.
Ha la responsabilità di alzare lo sguardo.
Di guardare più avanti.
E lo sa benissimo.
A Bologna, in questo autunno dell'anno 2003.

Davide Ferrari.
da "Il domani di Bologna", Venerdì 3 Ottobre 2003