sabato 30 ottobre 2010

Pausa di riflessione.

Tristezza e amicizia per Cev. E preoccupazione. Passata quella per lui, resta quella per noi.
E' il tempo di una pausa di riflessione, Lo dico con aria grave e meditativa, per saggezza, per ovvietà, perché non si sa che cosa dire.
Certo, è meglio riflettere. Meglio "la" pausa. Quella di queste ore, densa di significato e di attesa, dalla quale deve scaturire la soluzione.
Resta un problema: cosa si fa durante?. Ti interrogano i giornali? Dichiara solo che stai riflettendo. Già qui i crampi dell'astinenza si fanno sentire. Anche “la vita”, fuori dalla politica, diventa problematica. Niente feste, sconvenienti, meglio mostrarsi soli nei propri pensieri. Un' abbigliamento sobrio, tinte un po' grigie, adatte al momento ascetico. Si potrebbe riscoprire la famiglia, dopo tanto tempo in riunioni, ma senza esagerare. Se no si preoccupa. Esserci, ma non esserci, Sorridere molto, ma più sospirare. Ammiccare, ma senza volgarità. Insomma è il tempo di essere autorevoli e precari assieme, come i giovani scienziati italiani. Che fatica essere in pausa. Ha ragione Marchionne: meglio lavurà che lavarsi le mani. Forse, si potrebbe ascoltare? No, no, per carità, dicevo così per dire.

Il contrario
rubrica di Davide Ferrari
L' Unità Emilia-Romagna

sabato 23 ottobre 2010

Cev: c'è bisogno.

Caro Maurizio,
in questi giorni stiamo raccogliendo i messaggi di buona salute e di resistenza augurata che arrivano dai cittadini: vecchi, giovani, bambini e ottuagenari, donne, uomini, transgender, di origine felsinea, bangladese, partenopea, di Mezzolara e di Bitritto, di Faenza e di Atlantide.
E' una umanità commossa che ti invoca. Invocare è poco. Si avviano teurgie, pratiche di salvezza, magie bianche e nere.
C'è chi intraprende la lettura dell'olio nel piatto, sana eredità del nostro contado, e c'è chi, siamo nella globalizzazione, punta sulla macumba. Una famiglia della Pescarola assicura preghiere per te e maledizioni ai maligni. Le signore della mostra dei pizzi, orgoglio del volontariato del mio Quartiere, assicurano che il candore delle trine si è oscurato dal dì del tuo ricovero. I “vu’cumprà” hanno già pronte mille felpe rossoblù. ”E’ quella del Cev. Cinquanta euro”. Non puoi che guarire, al più presto. Ci sono anch’io, a sperare. Imparo da tanto amore e ascolto, al bar, l’interrogarsi dei più amici. "E' la mancanza della figura paterna", assicura un PD della nuova generazione, studi in psicologia." E' che di lui c'è bisogno" chiude l'Attilio. L'assemblea è d'accordo.

domenica 17 ottobre 2010

Scarpe comode e tute blu.

Sono a Roma, anch’io con la Fiom, nonostante il mio sindacato di categoria, la Feder-federe, (che tutela chi di Sabato dorme) fosse un po’ contrario.
D’altra parte se non esistono più le classi posso esserci anch’io, un ex-quadro diventato “lumpen”, e non solo le tute blu. E’ per la legalità, per un po’ di soldi, raso raso ciò che ci vuole per vivere, dati per contratto e non per elemosina, per la dignità e la sicurezza del lavoro. Dovrebbero esserci tutti. Invece no. I loro giornali hanno minimizzato, ed i loro ministri hanno attaccato. Per primi i leghisti che stanno sempre col popolo, basta che non si avvicini troppo, come Maroni. “Infiltrati, pericolo, terrorismo. Me lo dicono i servizi”. Ecco dove lo “servivano”, invece di "perdere tempo" a Genova con le teste rasate. Insomma, il conflitto sociale non esiste più, ma lor signori lo fanno lo stesso. Non si sa mai, e poi, è sempre uno sport. Anch’io l’ho presa sportiva, come insegnavano i manuali degli anni ’70. Scarpe comode e bene allacciate, per non inciampare, casomai…“ Dai corri che perdiamo gli emiliani -mi intima l’Attilio- c’ho ottan’tanni e vado più forte di te”. Non è colpa mia, ero nato per fare il signore. Mannaggia.


Il contrario
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna, 15 Ottobre 2010

sabato 9 ottobre 2010

Quattromila

Quattromila studenti nella Piazza delle Sette Chiese a Bologna. La bomboniera davanti Santo Stefano: gremita. Gente a posto. “Il primo dei nostri che mi ricorda che comunque la Gelmini va forte nei sondaggi, lo stronco”, mi lascio andare con un amico della CGIL. Sì non se ne può più: ogni volta che qualcuno non ci sta, spuntano, da ogni parte, cento sondaggi pret a porter, figli dell’incertezza e di una furbizia che diventa paura. Non bastano le lotte, ma è un bel guaio se non si fanno, quando la causa è giusta. La scuola è sempre la causa più giusta. Se tiri il filo, da lì si disbroglia tutta la matassa. Cerco un po’ di dialogo. “ Come va?”-azzardo timido ad un manifestante. “Scusi ma con la stampa abbiamo già parlato”. “Ah, ecco!” - rispondo. Mi allontano. Mi guardano un po’ stupiti. “Ma chi è questo qui? Troppo vecchio per essere un cronista”. Eppure avrei tante cose da dire, da “insegnare”. A non dividersi, per esempio. Ma forse lo sanno già. Restano in Piazza, nonostante qualche aletta estrema, senza errori e dispersioni. Comunque sono contento di esserci anch’io. Come sempre. “Ciao”-dico al sindacalista-“Vado a comprare l’Unità!”. Cos’altro posso fare.

Il contrario
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna
9 Ottobre 2010

mercoledì 6 ottobre 2010

Malazeni: lettura di poesie.

Mercoledì 6 Ottobre, ore 21.
Al "Malazeni" di via Mascarella 84/d, a Bologna.

Grande festa di chiusura della Rassegna:
DA BOLOGNA AL SUD DEL MONDO
parlando, recitando e suonando il SUD DEL MONDO.
Con una lettura di poesie di Davide Ferrari, Michela Turra, Gregorio Scalise, Andrea Villa.

sabato 2 ottobre 2010

Sindaci e cognati.

I Sindaci si ribellano. Garantire i servizi senza soldi è impossibile, anche con la migliore volontà. A Cavriago si vuole dare indietro la fascia tricolore, altrove ci si sta pensando. Se le indossi Brunetta. Tutte. Una sull’altra. Magari accorciate da Caraceni. Altrimenti sembrerà Re Vittorio
con lo sciabolone a strascico. Se le metta la Gelmini, dopo aver ritagliato le strisce bianche e rosse. Se resta solo il verde farà contento anche il Trota. E’ una santa protesta. Si stava già parlando troppo delle soluzioni alternative al welfare pubblico. Non che sia sbagliato attrezzarsi, ma sostituire tutti con i seguaci del Rondoni, il lirico di Comunione e Liberazione, pare difficile. Senza un euro, anche le armate della Santa Fede potrebbero fare poco. Il Sindaco senza fascia avrà più udienza dai media di quello con tracolla? Si sa, le notizie sono altre. Ci raccontano della casa di Boulevard Princesse Charlotte, a pranzo e a cena. Fosse vivo Mike avrebbero inserito la cucina di Elisabetto anche nelle televendite della grappa. D’altra parte, è verissimo, i cognati fanno più danni di Tremonti.
Al mio, uno ne ho, imprestai nel ’78 una penna Carioca. Ci credereste? Non l’ho più vista.

Il contrario
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna
2 Ottobre 2010