martedì 19 dicembre 2006

La Bologna che vogliamo
di Davide Ferrari


"Presepio di Wolfango: basta coi braghettoni"

I giornalisti, sempre presenti a Palazzo d'Accursio, mi hanno chiesto cosa pensassi del Presepio del pittore e scultore Wolfango Peretti Poggi.
Quello, ormai famosissimo, con la drammatica immaginetta di Moana Pozzi inseguita dalla morte. Ritenevo già superata la polemica sulla statuina di Wolfango, e non ho risposto con immediatezza e soddisfazione. Quasi con riluttanza, invece. Tuttavia, quando ho visto, il Lunedì 18 di questo mese di dicembre, che, addirittura in Consiglio comunale, la destra ha inscenato una manifestazione di protesta contro quella immagine, ho avuto voglia di rincarare.
Gli atei devoti non imparano mai. Ogni volta la storia si ripete, fino alla farsa strapaesana.
A questo punto occorre dire basta. E' evidente a tutti che gli scandalizzati poco hanno a che vedere con un sentimento religioso, che rispetto anche perchè è anche il mio, ma moltissimo con una sfacciata ricerca di visibilità di esponenti politici.
A costoro ho detto che, a Bologna, i "braghettoni", (le copertura del nudi artistici), non piacciono a nessuno. L' affluenza di pubblico alla mostra del Presepio lo conferma. Facendo gazzarre come quella vista in Consiglio danneggiano anche i loro stessi partiti. Fra dieci anni chi ci sarà sorriderà delle loro piccolissime diatribe.
Non so se quel Presepio è un'opera immortale ( e cosa lo è?) ma certo merita di essere visto per scoprire i volti e le caricature, quasi sempre delicate ed amabili, di tanti personaggi della nostra città e della nostra vita.
Se invece qualcuno volesse fare una bella battaglia contro la pornografia che ci assedia, contro un consumismo sfrenato che riduce, da decenni e sempre di più, il corpo dei giovani a merce, eccomi qua, io sono pronto.
Nel farla ci troveremo presto di fronte gli studi TV di Cologno Monzese . Non saranno gli unici "nemici", ma certo far passare l'impero della mercificazione, la roccaforte dei torsi alla brillantina dei protégés di Lele Mora e dei didietro allo smeriglio delle ochette dei Mammuccari, e soprattutto il partito del piccolo re del cattivo gusto televisivo come gli alfieri del senso offeso del pudore è veramente ridicolo.
Un mio amico sociologo mi ammonisce. "Attenzione"- mi dice, "i berlusconidi assomigliano molto agli italiani, che vogliono trasgredire e poi inginocchiarsi. Non li sottovalutare", insiste.
Forse ha ragione. Ma, almeno noi bolognesi, facciamo così: trasgrediamo (senza esagerare), inginocchiamoci e poi, a chi vuol farci la morale, con i gemelli dorati ai polsi e il cerone sul viso, facciamo una bella pernacchia.

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