mercoledì 3 gennaio 2007

Sala Borsa. Serve una prospettiva concreta.

Comune di Bologna
Il consigliere Davide Ferrari

Nota sull'assemblea aperta promossa dai lavoratori di Sala Borsa.

Ho partecipato come molti cittadini all'assemblea di oggi in solidarietà con i lavoratori della Sala Borsa.
Qualunque soluzione dovrà tenere conto di queste persone, della loro esperienza e professionalità.
L'incontro fra le OO:SS ed il Comune sarà il momento da cui partire per trovare una soluzione concreta e positiva.
Non condivido invece la sottovalutazione circa le responsabilità della Giunta precedente che ho ascoltato nelle parole di alcuni intervenuti.
anzi la considero incomprensibile.
Proprio una privatizzazione sbagliata di spazi culturali, senza un progetto economico adeguato ci portato alla crisi di oggi.
Le argomentazioni di Monaco, poi, che cita "a scapocchia" un corsivo di un amico scrittore, sono davvero curiose: sembrano quelle di Berlusconi sui bolognesi che rifiutavano di andare all'Iper di Casalecchio per militanza.
L'idea, davvero ridicola, è quella di vedere la città come una caserma comunista, irregimentata e pecorona.
E questi signori dicono di amare Bologna.
La verità è che hanno governato male, sono stati degli incapaci, hanno pensato che la biblioteca non avesse utenti ed invece non ha retto la loro
programmazione commerciale.

Tutto ciò è alle nostre spalle, è vero, ma se non si capisce perchè siamo arrivati alla crisi non si sarà capaci di trovare una nuova prospettiva.

Avanzo alcune idee:
a) serve più spazio alla biblioteca, sia per ragazzi e cittadini che, soprattutto, per studenti.
Le tecnologie si sono evolute in questi diecio anni e si evolvono continuamente ma l'idea di fare della Piazza coperta un'agorà telematica di studio, di accesso ad archivi della cultura in produzione resta validissima e deve essere ripresa.
Un archivio della produzione letteraria, riproposto oggi da Tassinari, è una buona idea e potrebbe essere inserito in questo progetto più ampio.
Sic stantibus rebus sono invece contrario a creare una nuova Istituzione a partecipazione pubblica per la gestione di Sala Borsa. La rete delle Istituzioni cittadini, molto ricca di idee, ha già enormi debolezze finanziarie ed il sistema non reggerebbe una nuova entrata di trali proporzioni.
A meno che l'Università e la Regione non decidessero un investimento strutturale ingente.
Il Comune di Bologna non può assumersi credibilmente un onere simile.

b)Gli spazi commerciali dovranno vedere una gestione molto più snella ed efficente.
Serve una patnership privata, scelta nel mondo librario, con alle spalle una forza propria ed una esperienza gestionale sufficiente.
Non sarà facile avere un partner di queste caratteristiche. Sono stati persi molti anni nel quale è anche cambiato il mercato dell'offerta dei libri a Bologna.
Ma si può tentare.

Sono queste idee personalissime. Se qualcuno ne ha di migliori le può avanzare ma ricordando sempre che non andranno creati altri fallimenti e altri lavoratori incerti del proprio futuro

Bologna 3 Dicembre 2007
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www.davideferrari.org