domenica 6 giugno 2010

Ai tempi del cancellierato.

Com’era Bologna nei giorni del cancellierato? Un dì la John Hopkins potrebbe chiedercelo. Era, è, come quando, in vacanza, si resta in città. Distratta, annoiata dal tempo variabile, senza voler pensare troppo. Sembra che non succeda nulla. Anche su Facebook si batte la fiacca. Solo inviti a “pizza e cocomero” e frasi celebri. Dev’essere difficile per i cronisti fare il loro mestiere. Ci sarebbero i congressi del PD, quello di Bologna, per esempio. "Ho letto sulla stampa l’ottavo annuncio dei buoni voti di Licciardello" mi dice zia, alla fermata del 27, davanti alla Nike. "La tranquilla marcia di Raffaele convince. Per questo se ne scrive poco" la rassicuro. Ma la “riscossa civica”, il “governo dei migliori”, ricordate? E i gruppi dei giovani emergenti? Tutto è un po’ nell’ovatta. Ci vorrebbe qualche colpo di scena. Qualche vera notizia. Che so? Cevenini tifa per la SPAL. La “Giovanile del PD” ha tesserato Guido Fanti. "Ma arrivano sulla città i morsi di Tremonti, dalla scuola ai teatri? Ci siamo un po' svegliati", provo a insistere. "Zia, siamo sui pedali, all'opposizione". "Sì ma.. scusa devo andare, mi parte l'autobus". Vuole fuggire? Anche lei? Ho deciso: salgo anch’io, così continuo il racconto. Città non ti mollo.

"Il contrario"
rubrica di Davide Ferrari sull'Unità Emilia-Romagna
5 Giugno 2010