sabato 4 dicembre 2010

Tovaglie equanimi.

Bologna. Primarie. Dal giorno dopo che, con dibattito e rinunce, abbiamo avuto un candidato espresso, se non “dal” PD, certamente “nel” PD, Virginio Merola, è tutt’un dire e fare per mettere sullo stesso piano, nell’iniziativa di partito, anche “gli altri”: Amelia Frascaroli e Benedetto Zacchiroli.

La volontà di trasparenza, l’esperienza infelice di Delbono, il risultato di Milano: tutto consiglia prudenza e attenzione massima. Nei circoli, nei dibattiti, ai pranzi: meglio se vengono tutti e tre.

Sì, anche ai pranzi. Ma avranno i tre le medesime portate? - mi chiedo. “Hai dato la lasagna a Virginio? Bene, ricordati di portarla anche ad Amelia”.”Ma se non le piace?” “E’ lo stesso. Lui la sta mangiando, deve mangiarla anche lei !”.”Zacchiroli non vuole la zuppa inglese. Ingrassa”.”Non importa, zuppa uguale per tutti”. Una bella fatica, per i soliti. Facile sorriderne, ma il PD è l’unico partito vero rimasto. Per questo è diventato il parafulmine dei luoghi comuni, del disperato disincanto, del qualunquismo rancoroso. Insomma, dei più. Tutti a tocciare, tutti a criticare. Allora, si demorde? Niente affatto. Avanti, a tenere tesa la rete, avanti, a tenere equanimi anche le tovaglie.

Il contrario
di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna