sabato 14 maggio 2011

A partire dal voto.

Si vota. Partiamo da qui. Ancora oggi, alla vigilia, sono non pochi quelli che stanno pensando se recarsi alle urne oppure no. La politica conta sempre di meno, i suoi costi sono sempre più gravosi e inutili, in tasca gli euro sono pochi, quindi, che farne? E poi c'è Bologna. Ce l'ha detto anche Report: più che Cinzia non meritiamo. Troppe ne abbiamo fatte. In tanti, da destra e da sinistra, c'è l'hanno ripetuto. E quando, con le primarie, abbiamo reagito, i più forti di questi tanti hanno cominciato a bombardare. "Ogni giorno banderillas nella pancia del toro, così, anche se vince, avrà bisogno di noi". Il toro sarebbe il PD. La fanghiglia del pressappoco, del superbo nulla, ogni giorno, per la sola colpa di essere rimasto l'unico partito, lo colpisce. Ma me lo avvicina. Scordo le irresolutezze, le piccole trame, gli sguardi di qualche yes man. Penso a questo Pd come lo scoglio ancora sopra il livello dei flutti. Defluendo dalle piazze, importanti, di questa campagna elettorale avrei voluto prendere sottobraccio tutti coloro che dubitano del voto e parlare. Non smettere di parlare. Come se il fiato del civile conversare avesse il potere di scuotere, di spazzare la polvere dai cuori. L'urlo della Lega, l'esibizione del male, ci vuole muti. Vieni parliamo, ti accompagno ai seggi.

"Il contrario”
L'Unità Emilia-Romagna, 14 Maggio
www.comebologna.blogspot.com



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