sabato 14 gennaio 2012

Antipolitica. La mano nella fessura.

L'antipolitica monta sempre di più. Il voto, di Pdl e Leghisti anonimi, per Cosentino e la bocciatura del Referendum sono cose diversissime, disegnano però-tutte due-un quadro dove la distanza fra rappresentanti e cittadini si allarga a dimensioni oceaniche.
Le ondate sono da tempesta, proprio mentre chi governa, da Roma alle città, deve imporre sacrifici sempre maggiori. Questo il quadro. Come uscirne? Non sappiamo, meglio ammetterlo. Ci rifiutiamo tuttavia di portare il cervello all'ammasso del qualunquismo. Cerchiamo di trovare nuove soluzioni, frontiere che reggano, anche organizzative, per salvare l'unico grande partito democratico che è rimasto. Vedremo. Intanto, come il bambino olandese, mettiamo il dito nella crepa della diga. Siamo ancora in molti a farlo. Ricordiamo bene che, anche se il paese fu salvo, il bimbo non sopravvisse. Saremo dei fessi ma non siamo più stupidi dei “furbi” e dei disincantati. Anche loro sono sotto la “montata”. P.S Alcuni, con la mano ghiacciata nella fessura, ormai solo un pugno, sono dei “funzionari di partito”. La vita è andata così. Mettiamoci tutti contro il cemento per sostenerlo, servono le braccia di tutti, anche quelle dei funzionari onesti.

Il contrario
Rubrica di Davide Ferrari
L'Unità Emilia-Romagna
14 I 2012


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