lunedì 20 giugno 2016

Il grave risultato elettorale.

Il risultato elettorale, su scala nazionale, è molto grave. Talmente grave che non so se il PD sarebbe in grado, il PD di oggi, di guardarlo in faccia fino in fondo senza sfasciarsi, se la presa d'atto non si produce in un contesto, almeno di metodo, che indichi una possibilità di ripresa . La convinzione dell'area che ha seguito sempre più da vicino il segretario è stata talmente alta da non ammettere cambiamenti, alternative. Oggi che la realtà si incarica di evidenziare i limiti insuperabili della politica seguita dal 2013 ad oggi cosa succederebbe se davvero si aprisse, non un giro di dichiarazioni più o meno congrue, ma una vera e propria iniziativa delegittimante? Per questo non mi convince la richiesta a Renzi di scindere i suoi ruoli rinunciando a quello di segretario. Una richiesta di per sé giusta ma che innescherebbe, se avanzata seriamente, un processo di azioni e reazioni tale da rendere più concreta una prospettiva di scissione e di reciproca debacle. Detto questo, cosa fare? Cosa esigere? Davvero non riesco a sviluppare una linea da qui a Ottobre e poi al Congresso e poi...Mi pare però essenziale compiere un tentativo di modificare la legge elettorale. Mi pare essenziale, nessuno ne parla, esigere la ripresa di un dialogo con il mondo del lavoro dipendente, con le Confederazioni sindacali . La CGIL ha avanzato una proposta di nuovo statuto dei lavoratori. Una risposta è urgente e necessaria. Sono, questi, due punti di essenziale valore democratico tali da mutare il contesto della semplificazione istituzionale attuata con la riforma che va a referendum. Provare. Sarà sempre meglio di una rissa cieca e sorda sulle responsabilità, di fronte a una Italia impaurita e senza punti di riferimento, pronta a seguire qualsiasi pifferaio.

Il progresso d'Italia
20 Giugno 2016