sabato 20 gennaio 2007

Ulivo-verso il PD. Le associazioni chiedono un congresso aperto.

Nota stampa.
 
Bologna, 20 gennaio
 
Le
ASSOCIAZIONI del Tavolo dell'ULIVO di Bologna
presentano la loro lettera aperta ai partiti ed alla città:
"CONGRESSI DAVVERO APERTI AI CITTADINI"
"FARE PRATICA DI UN GRANDE PARTITO DEMOCRATICO GIA' NEI CONGRESSI"

 
Le associazioni uliviste di Bologna ora
chiedono ai partiti coinvolti nel processo di formazione del
Partito democratico congressi "aperti".
Presentata questa mattina, in una conferenza stampa a Palazzo D'Accursio dagli
esponenti della decina di realta' del Tavolo dell'Ulivo per il
partito democratico, una lettera rivolta ai vertici di Ds,
Margherita e Repubblicani europei e ai cittadini.
"Congressi aperti non vuol dire che non si rispetta la democrazia
interna- spiega il consigliere comunale Davide Ferrari, di ("Nell’Ulivo,.Da Sinistra")- ma
c'e' anche il resto della citta', ci sono centinaia e centinaia
di persone pronte se le si chiama".
"Non siano una sede
chiusa di conta interna", scandisce Luigi Mariucci,
La nascita del Pd, si legge
nel testo, "non puo' essere bloccata dalle mille diatribe
interne, ma deve ritrovare un profondo respiro ideale e una forte
capacita' di mobilitazione dei cittadini". E i temi di
discussione "non vanno utilizzati strumentalmente come clave per
percuotere le ragioni culturali altrui e rimanere fermi".
Una strigliata insomma della "base" ulivista che chiede di
essere coinvolta nella stagione dei congressi che si sta aprendo.
Esempio: al Reno hanno
praticamente gia' costituito una sezione del Pd e ieri sera
un'assemblea nella sede del quartiere con i segretari provinciali
Andrea De Maria, Marco Monari e Sergio Ginocchietti ha
registrato il tutto esaurito: 200 persone.
"Abbiamo inviato il nostro documento
anche al presidente del Consiglio, che ci ha risposto con una
bella lettera", racconta Meris Melotti. 
E Bonaga (sezione "zero" del Pd): "Non e' vero che a
Bologna non ci si e' mossi. Non nascera' a Bologna il corpo del
Pd, ma almeno u n pezzettino di anima si'".
Il nuovo soggetto politico, spiegano gli ulivisti alla
conferenza stampa convocata questa mattina a Palazzo D'Accursio,
e' il primo passo da fare: dei dettagli, come l'adesione al Pse
considerata indispensabile da Zani, si discutera' poi. "Tutte le
difficolta' possono essere usate o come strumenti per far
impantanare il processo oppure possono essere superate
discutendone, per questo serve un Partito democratico",
sintetizza Mariucci. Per cominciare, i cittadini pro-ulivo,
interni od esterni ai partiti, vogliono avere voce in capitolo
nei congressi di Ds, Margherita e Repubblicani. "La costruzione
del Partito democratico deve attraversare i loro prossimi
congressi, non solo come proposta politica, ma come stile e
metodo di lavoro e discussione comune", si legge ancora nella
missiva.
Alla domanda se si prevedono fuoriuscite dal partito dei DS questa la risposta di Davide Ferrari:
"Se la partecipazione al congresso sarà vasta non ci saranno diaspore. Nessun politico vuole restare dove non vede un ambito, un futuro per le proprie posizioni. Fare congressi aperti servirà anche alle minoranze. Costruirà sedi ampie dove è importante per tutti restare".
Fra  gli intervenuti anche Rossella Lama, dell'"appello dei lavoratori per il PD",Giorgio Festi, già sovrintendente del Teatro Comunale, Serse Soverini dell'Associazione nazionale per il Partito Democratico, Stefano Bacchelli di Libertà e giustizia, l'esponente cattolico Domenico Cella,ed il poeta Gregorio Scalise.