sabato 30 agosto 2008

Un contributo di Otello Ciavatti.

 
 
5 in  condotta
Ma esiste ancora la Costituzione ?
 
La scuola è un luogo socialmente denso :il disagio sociale  talora esplode  nella svariate forme di bullismo,dalle più gogliardiche  alle dure e violente ( richiesta di denaro,minacce,pestaggi,razzismo).
Le prime rientrano in una casistica tradizionale  seppure amplificate dai nuovi mezzi di comunicazione( telefonino,You tube ).La possibilità di filmare e diffondere   contrasta con  la consapevolezza del danno provocato .La percezione viene offuscata dal  "brivido della creazione ".In questo caso i modi per intervenire sono tanti,sospensione,lavoro socialmente utile, fino alla condanna penale.
Ancora più le forme più delinquenziali di bullismo sono affrontabili con l'azione penale accompagnata dalla sospensione.
Il problema in questi casi è un altro,quello della subalterneità psicologica delle vittime e quindi di un lavoro nella scuola da parte di dirigenti e insegnanti teso a far lievitare una cultura della denuncia che nulla ha a che fare con la solidarietà fra studenti.Ho avuto modo di parlarne diffusamente con i miei studenti ricavandone una sensazione positiva,nel senso che  il silenzio imposto da una sorta di falsa coscienza della difesa di ceto cade a pezzi a fronte di episodi di violenza e intolleranza e a un ragionamento serio sul modo di neutralizzarli.
Il resto è ordinaria amministrazione,dinamica quotidiana non facilissima,data la composizione modificata,la presenza di molti giovani che non sanno l'italiano,culture diverse,condizioni di partenza molto difficili come quelle che si riscontrano a Napoli o Palermo,ma in alcuni casi anche a Bologna in una grande scuola come l'Iatituto Aldini valeriani Sirani.Ordinara amministrazione che occorrerebbe affrontare con maggiori strumenti,aule meglio attrezzate,meno studenti al fine di poter personalizzare l'insegnamento,più sostegno per i diversamente abili.,più opportunità di rapporto con il mondo del lavoro,più laboratori , aule didattiche,biblioteche multimediali.
E' davvero sorprendente che a fronte di tali problemi l'unica soluzione suggerita dalla nuova( ma tanto antiquata) ministra Gelmini sia l'uso del cinque in condotta come elemento dirimente per affrontare il casi di " devianza" nella scuola.
Uno si sarebbe aspettato, aule meno affollate, più investimenti nella scuola pubblica,migliorameto delle condizioni di lavoro e aggiornamento degli insegnanti,nuove competenze a sostegno della popolazione più debole.
Invece il cinque,con un problema di fondo che a mio avviso è di tipo costituzionale.
Se perfino i delinquenti più efferati hanno diritto a un processo e a una difesa, cosa ha previsto la Ministra per gli studenti accusati di lesioni talmente gravi alle regole della scuola o della comunità da meritare il voto pigliatutto,quel cinque che annulla tutto il resto e si presenta come la pena assoluta in quanto nullifica ogni altro merito?Nulla!E questo è una vergogna.
Non ho visto nulla di simile a quello statuto degli studenti che regolava diritti e doveri, frutto di una discussione e di una accettazione consapevole.
Allora la sensazione di una misura che colpisce la pancia e obnubila la mente è pià che motivata.
Nel frattempo aspettiamo che qualcuno si occupi seriamente della scuola.
 
Otello Ciavatti
Docente Aldini valeriani-Sirani
e Università Primo Levi
 
Bo. 30-08-08