venerdì 17 ottobre 2008

Scuole di Bologna. Le notti bianche ( Stenografico)

Intervento in Consiglio comunale, in inizio seduta.

Consigliere FERRARI

Grazie signor Presidente.
Un breve intervento, come da regolamento, per non lasciare senza un eco ed un racconto qua in Consiglio, un avvenimento importante nella vita, non solo – credo – delle scuole bolognesi, ma anche nella vita culturale e sociale della nostra città.
Voi ricorderete, ne abbiamo parlato anche in Consiglio Comunale, si era voluto fare credere, con più interventi, che fossimo di fonte a fenomeni indistinti di ribellismo, a fenomeni di speculazione, privi di contenuti.
Ancora si insiste, in particolare nelle scuole secondarie, forse perché la canizie dei nonni e il rispetto ai genitori lo renderebbe più difficile, ad additare nei protagonisti, quando essi sono studenti, quantomeno lo spettro dell’accusa dell’ignoranza.
Ebbene tutto questo si è trasformato, credo per tutti o perlomeno per chiunque abbia buona fede, nel vedere rappresentato nelle serate della giornata del 15 ottobre in tutta evidenza con grande consapevolezza, maturità, calma e tranquillità, da parte di tanti bolognesi, come d’altra parte anche in altre città è avvenuto.
Una volontà certamente di protesta, ma soprattutto di proposta, di ripresa di spazio, che ha saputo unire l’animazione, il gioco, la cultura, e anche una idea di scuola, quella a tempo lungo, disteso, partecipato, dove le discipline hanno il tempo di intersecarsi fra loro.
Bene, queste sono state le notti bianche a Bologna, un grande fatto anche per la cultura bolognese, ma vorrei dire una cosa in più, mi è capitato di leggere un testo proprio oggi, non del Ministero, e questo mi dispiace, fosse stato del Ministero lo avrei – in qualche modo – quasi dato per scontato.
Un testo di un Centro di Ricerca di media dimensione, insomma non siamo di fronte al Mit, però senza dubbio stimabile, pubblico e privato, che mette in fila, volendo anche essere critico rispetto al Ministro, alcuni punti, un elenco di valori.
Sono quei valori che ogni giorno anche la televisione ci propina.
E lo stesso fa il centrodestra, e non da solo, autorità, gerarchia, ordine, disciplina.
Ma sono questi i valori che deve dare la scuola? Io non lo credo.
Io credo senza dubbio che l’autorevolezza dei docenti, il rispetto per le famiglie, ma soprattutto la possibilità di una crescita individuale, differenziata e valida, l’apertura di porte e finestre nella vita dei bambini, questo deve dare la scuola, e questo hanno contribuito a fare vedere, in nuce certamente, le notti bianche bolognesi.
Riportando la scuola pubblica alla sua funzione, non a quelle funzioni plastificate e fasulle, alle quali certamente le responsabilità politiche di governo, ma anche – purtroppo – un certo dibattito insufficiente vorrebbe condannarla.