sabato 2 gennaio 2010

Il caso Orfeo.

Il caso Orfeo.

Anche a Bologna, dove c'e' la Destra, c'e' meno liberta'

Il Quartiere Santo Stefano ha deciso di non rinnovare la convenzione con l'Associazione che, da molti anni, promuove Orfeo TV, prima, in qualche modo, in etere, oggi su web.Addirittura hanno approvato, con la limpida opposizione del PD, un ordine del giorno nel Consiglio.E' l'unico Quartiere a maggioranza di Destra, e si vede.
Orfeo, quando nacque fu una delle prime TV di strada. Ancora oggi fa parlare i cittadini, e' un'isoletta di buona comunicazione.
Per questo a "loro" non piace. Per questo ci deve stare a cuore.
Il sostegno che la convenzione garantiva non era molto ma, senza, l'Associazione andra' in difficolta' ed il Media Center che manda avanti, con esperienze di formazione e attivita' di studio e di divulgazione, potrebbe chiudere.Non deve accadere.Anzi sarebbe bene che esperienze similari si moltiplicassero, filiassero in altri Quartieri, cosi' come quella di Flashgiovani ed altre.
Si e' detto spesso che bisogna "pensare globalmente ed agire localmente". Bene: le piccole Tv di strada nascono, con tutta evidenza, con questa logica.I cittadini sono tali non solo se hanno la liberta' di consumare- e con la crisi non sempre ce l'hanno- non solo di protestare ma anche di dialogare, di passare da cio' che e' solo personale a cio' che e'generale, se non si vuole piu' dire: " al politico".Ricordo che il Comune di Bologna si e' posto, anche in un passato recente il tema di una propria forma di comunicazione. Venne naturale pensarci ad Angelo Guglielmi, con la sua grande esperienza.
Forse una rete di TV associative potrebbe essere un pezzo, libero per di piu', di una forma cittadina di comunicazione. La formazione di professionalita' realizzata sul campo da esperienze dirette ed autogestite non puo' essere l'unica via per stare al passo con l'economia della conoscenza, e' ovvio, ma puo' essere un pezzetto pregiato, puo' interagire con poli di sviluppo e di investimento in ricerca che siano la base di un riorientamento della nostro tessuto produttivo, cosi' come la Regione e Bologna vogliono fare.Alla Destra non interessa.
Perche' dare valore ad un archivio di filmati autoprodotti quando si possono avere a portata di click ben altre ''librerie'' e tutte con il marchio del Padrone ben in vista ?
E poi se un Quartiere ha qualche soldino e' meglio non buttarlo via con chi da' voce alle badanti moldave o agli anziani non ancora pacificati dei centri sociali.Parlano spesso di bolognesita' , ma Bologna, la citta' vera, con i suoi lavoratori-quelli di oggi- i suoi giovani che vogliono crescere di capacita' , i suoi anziani che hanno molto da dire, non gli interessa un bel nulla.Seguire la vicenda di Orfeo Tv, del suo Media Center e' quindi un'occasione importante, per forza di simbolo e per valore concreto. Sono certo che a Bologna l' interesse non manchera' , non solo nelle Istituzioni, ma anche nel mondo degli investitori per la qualita' del territorio, come le imprese con maggior consapevolezza della propria responsabilita' sociale e le Fondazioni bancarie.

davideferrari@yahoo.com
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