giovedì 8 luglio 2010

Rovinarsi con il gioco? Meglio mangiare la Nutella con Vanna Marchi

Segnali di fumo
di Davide Ferrari

Stanno nascendo, qua e la', gruppi dedicati alla lotta contro il gioco d'azzardo. Mi sono infilato in quasi tutti. Come faceva la Bardot con le leghe pro-foca. Siamo circondati da pubblicità ingannevoli e rovinose. Milioni di povere persone come noi, insidiate dalla crisi e dal bisogno cercano la puntata, la giocata, la grattata che salvi la vita. E dopo averlo fatto una volta, subito lo rifanno, fino al circolo vizioso, alla coazione a ripetere, fino a perdere soldi e anima. Soldi che hanno e, evidentemente, anche soldi che non hanno, se è vero che sono sempre di più gli indebitati, i mutuizzati, persino gli incravattati per pagare i debiti di gioco o per continuare a tentare una fortuna impossibile.
Ognuno ha i suoi vizi. Il mio è stata la Nutella, fino a ieri, fino ai sintomi primi di un diabete. E' una forma di suicidio anche quella ma, almeno, costa poco.C'è chi va a donnine allegre e chi marrazza. Non bisognerebbe, però l'attimo forse lo si prova, il brivido. Ma chi struscia la cartina in cerca della combinazione giusta, chi ascolta il roteare ossessivo della pallina nelle mille roulette online cosa prova quando, sempre, perde? Credetemi è quasi peggio che star dietro alle divinazioni di Do Nascimiento. Anche ingozzare le Marchi a furia di vaglia era meglio. Essere prigionieri del gioco è terribile, brucia il tempo, gli affetti, come la coca, l'ero, la pasticca. Tornare indietro è difficile. Fermare lo Stato che è il primo committente della pubblicità dei giochi forse è possibile. Proviamoci.

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