sabato 28 agosto 2010

Scuole povere e maoisti di regime.

Hanno ragione loro. Quegli ex del ‘68 che sono passati dall’altra parte. Tanti anni fa volevano chiudere le scuole ed oggi la Gelmini li accontenta. Credevamo noi, maligni, che dietro tante capriole, dai picchetti rivoluzionari alle TV di Mediaset vi fossero cedimenti etici. Nossignore! Vi è invece una coerenza profonda. E’ tutta una strategia. Chi meglio di Tremonti rimanda “in campagna” bidelli e precari? Altro che Pol Pot. Chi obbliga più del Ministero dell’era Brunetta gli studenti a consegnare i fogli in bianco, così si risparmia sulla carta? Le Guardie Rosse hanno vinto, finalmente. Questo ci viene in mente quando, sul finir dell’estate, mentre dai “territori” giungono notizie drammatiche sulle condizioni di miseria cui sono costrette le scuole, in dubbio di riapertura, nei talk show campeggiano quei mezzi busti di ogni regime: gli ex sinistri, oggi pretoriani culturali di Berlusconi, appassionati laudatores di Gelmini e delle sue forbici. Aveva proprio ragione Pasolini quando lodava i loro persecutori, gli ignari proletari in divisa da carabiniere. Addavenì …! E quando verrà, anche se avessero settanta anni, a scuola li rimanderemo. Tanto, abbronzati e ben pasciuti, striduli e giocondi, sono per sempre, degli eterni bambini.