sabato 16 giugno 2012

Errani e il nostro terremoto

"Il contrario" di Davide Ferrari
 
Mario Monti è a Bologna per intervenire ad un evento, un confronto importante, cui auguriamo il massimo successo. Incontrerà il Presidente dell'Emilia-Romagna. Errani gli parlerà del terremoto. Non gonfierà i dati. Chiederà quello che serve e quello che è urgente. Farà proposte. Non gli piace lo chiamino Governatore. Il termine, ampolloso ed "americano" è infatti impreciso. Non siamo uno Stato federale. Siamo una Regione. Errani parlerà con dignità, di noi, ma eviterà retoriche localistiche: siamo colpiti e impauriti. Almeno dove si contano, ora dopo ora, le scosse. Pochi giorni addietro, una previsione della “Grandi rischi”, da scongiuri, ha promesso, a molti, guai ulteriori. Garantisco, da interessato, che facciamo fatica a razionalizzarla. E la dichiarazione di Errani, a proposito, l'abbiamo usata come un mantra. I produttori più grossi potrebbero involarsi, attratti da buonuscite, qui, e da buonentrate in Romania o altrove. E l'occupazione arretra anche da noi. Abbiamo bisogno di aiuti e di regole, rispettate. Di investimenti, mirati e credibili. Il Governo della Regione, presente, aiuta a sperare che nulla avverrà nel vuoto, nell'apnea, in quell'abbandono del ruolo pubblico, e sociale, che è il segno peggiore di questo nostro mondo di oggi. Un terremoto fa capire, come poche cose, quanto servano pensieri forti, programmazioni, saperi robusti su ambiente, urbanistica, economia, sanità, formazione. In sintesi: non abbiamo bisogno di eroi, di trasvolatori fugaci sul perimetro della disgrazia, di giorni leonini, di facili battute. Ci servono persone serie. Una c'è. Da molti anni. La sua esperienza sta dando una mano, aperta. Tutti se ne sono accorti. inutile aggiungere encomi. Non è un collaboratore della Casaleggio ed associati, non è signor qualcuno "prestato", come si dice, alla politica. E' un politico, per fortuna nostra.
L'Unità E-R, 16 Giugno 2012