venerdì 14 settembre 2012

Feste giovani, commenti ammuffiti.



Resistono. Attese da decenni a dar prova, con il loro collasso, dell'ineluttabile scomparsa del partito di massa, le Feste perdurano, mentre si consumano rapide le ere geologiche della politica. E' che, a frequentarle, male non si sta, ed a farle si fatica, ma ci si diverte. Tutto qui. I motivi? 1)Nelle Feste, pur commerciando e ristorando, non è il denaro l'unico padrone. I soldi, oggi lo sanno tutti, tranne Oscar Giannino, quando comandano, fanno la felicità solo di chi ne ha troppi. 2)Le Feste consentono l'espressione di capacità che la vita lavorativa nega o limita. Lì opprimono immeritevoli gerarchie . Qui si sentono meno. Chi si impegna conta, anche se non ha preso la laurea in Albania. Non foss'altro perchè è difficile sostituirlo.
 Nel partito che le promuove c'è chi si scandalizza se Matteo Orfini scrive che, in politica, bisogna essere anche “contro”, avere un nemico. Eppure chi si sente ostile al PD non manca. La serena accoglienza a Renzi è stata giudicata il segno di uno sfacelo, dello sfondamento dei media nello zoccolo duro. Era curiosità di chi, sempre, ha voluto vederne tante. Nessuno creda, tantomeno il Sindaco fiorentino, di avere l'anima di questo popolo in tasca. Taccuini al vento, si va in cerca di veterani turbati dall'intimo di sfratto dall'albero genealogico rivolto da qualcuno a Togliatti. Invece, del caso, nulla importa a nessuno. A Bologna M5 e NoTav sgangherano? Dopo qualche parola (“Non toccateci Bersani!”) si è ripreso a lavorare. E si è trovato il tempo  per entusiasmarsi con Bauman e Morin. Molti i giovani si potrebbe aggiungere, ma come sa di muffa questa frase, le Feste non la meritano.

"Il contrario"
Rubrica di Davide Ferrari
14 Settembre 2012