sabato 10 novembre 2012

Regioni e Stato. Presidenti più forti. Un confronto da fare.



Assolti i  Presidenti di  Puglia ed Emilia-Romagna: è molto
importante. Siamo particolarmente lieti di vedere Vasco Errani uscire
rafforzato, nel suo impegno nella ricostruzione e nelle risposte alla
crisi.  Vale la pena di fare considerazioni ulteriori. L’Italia è , da
tempo, attraversata dalla globalizzazione. Anche sulle istituzioni il
vento ha soffiato forte. E’ sembrato che il modo di farvi fronte,
senza essere travolti, fosse quello, nell’Europa governata quasi
soltanto dall’economia, di rafforzarne la guida politica e la vita
democratica e, contestualmente procedere ad un drastico decentramento
di poteri, dal centro degli Stati alle Regioni. Poi la svolta della
crisi: un Governo vero dell’Europa non c’è, mentre sembra che il
federalismo” delle Regioni lo si voglia ridimensionare.
Il Disegno di legge Costituzionale di Monti riporta al Centro settori
strategici. Pochi denari: tutto va razionalizzato. Bene. Domandiamo,
però: “L’Italia si batte per rendere più governata e democratica
l’Europa o si limita a eseguire i “compiti a casa” ? L’Italia crede ad
un modello alternativo alle secessioni, basato su un forte
decentramento?” Non vorremmo che la riduzione del ruolo delle Regioni
fosse propedeutica, paradossalmente, a nuovi allineamenti della
politica all’economia, che si teme intralciata da particolarismi e
partecipazione. Le  Regioni hanno reagito poco. Sappiamo i motivi.
Ma, senza un patto rinnovato con i territori, Governo e società si
incontreranno ancora di meno, con esiti molto gravi. La maggiore
serenità di Presidenti di alto valore come Errani e Vendola potrà
ridare spazio ad un confronto. Doveroso. Tutto da fare.

Il contrario
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità E-R, 10 Novembre 2012