domenica 13 gennaio 2013

Favia e la casta degli irresponsabili.

Favia va. Via, con Ingroia. Non ne siamo contenti per la neonata coalizione dell' "estrema". Certo non è affar nostro, ma ogni colpo alla credibilità della politica ci preoccupa, ci addolora, persino. E'un colpetto, in questo caso - vista la dimensione storico-politica del consigliere regionale filmaker - ma potrebbe contribuire, con altri ben più rilevanti, a dare il senso di una campagna elettorale giocata sull'inseguimento dell'improbabile, del degradato, del futile. Berlusconi con la sua stessa re-esistenza offusca tutto il quadro. Il monitor, per meglio dire, anche quello furbastro, questa volta troppo, degli anfitrioni Santoro e Travaglio. E poi Grillo, il padre di tutti i Favia. “L'antifascismo non mi compete”(si poteva dubitarne?) attesta a Casapound. La dogana è superata: todos caballeros, dal vaffanculo al menefrego, manganelli compresi. E poi Fede, e poi, se non basta, Moggi, e poi e poi..Non si deve permettere loro di “occupare” le elezioni. Gli italiani devono darsi un governo, migliore e più giusto anche della recente amministrazione. "O la casta o l'alternativa", urlano i banner su Facebook, dove incrociano i “Mi piace” opposizionisti in buona fede e mascalzoni.
Noi siamo l'alternativa. La casta sono loro: l'Italia irresponsabile di sempre. Il più è farlo capire. Per esempio sviluppando la campagna elettorale, quella vera fra i cittadini. Tutti, non solo Bersani,  a parlare, a proporre, a convincere. Con la forza delle Primarie ma sapendo che sono già alle nostre spalle. Tornando a Favia...no, non ci torniamo. Tanti, relativi, auguri. E' sufficiente.



"Il contrario"
rubrica di Davide Ferrari
L'Unità E-R 13 Gennaio 2013