giovedì 8 ottobre 2009

Torna la neve. L’inverno della Repubblica visto da Bologna.

Segnali di fumo
Di Davide Ferrari



E' tornata la neve. Brividi in strada. Avevamo già in mente la Primavera. Con un poco di tepore, rimpannucciati, ci sembrava di poter tornare alla vita di sempre, alla Bologna di sempre. Delbono quasi scordato, la Commissaria al lavoro, tutti a pensare alle proprie faccende.
La Destra cittadina gongolava ma senza far troppo rumore. Persino a Sinistra qualche analista e qualche giornalista, cominciava a teorizzarlo: “Meglio così, Bologna senza Sindaco, è vero, ma che sarà mai, un po’ di tempo non farà male, tranquilli e magari “rinnovati” ci si potrà presentare fra un anno i cittadini con più ciance”.
Tanto si va verso la buona stagione. Rassegnarsi e bordeggiare.
Invece nevica.
Prima un’onda di fango e scandali da far muovere anche gli stomaci più avvezzi.
Scandali insidiosi come quello, con mille rami , attorno alla Protezione civile.
Poi, fra pause caffè troppo lunghe, risse sui nomi, pasticci e arroganze il caso delle liste presentate tardi o male.
Il voto pigro per le Regionali si è avvitato in una faccenda grigia e rischiosa. A Roma una legge fatta apposta ha cercato di risolvere un problema vero nel modo peggiore, elargendo favoritismi a chi l’ha scritta. Mentre scriviamo, non sappiamo come finirà.
Ma anche Bologna è stata coinvolta. Qualcuno, a Destra, lo ha detto apertamente, “aiutate Polverini e Formigoni e noi vi faremo votare presto”.
Ma non si diceva che Bologna doveva essere commissariata perché il suo Sindaco non si era dimesso in tempo ?
Il baratto è stato rifiutato ma nel palato è rimasto l'amaro dell'ingiustizia.
Mi è venuto in mente un episodio antico. Di quelli che non c'entrano niente. Nel 1964, allo spareggio con l'Inter per lo Scudetto, cercarono di togliere di mezzo il Bologna inquinando le provette dell'antidoping. Un pizzico di qualcosa nei depositi dei calciatori e via, questa squadra, figlia di una città troppo diversa sarebbe sparita. Sarebbero rimasti i forti di sempre, delle città dei poteri e del denaro.
C'è stato, in questi giorni qualcosa di simile, a ben vedere. “La città va punita, lasciata senza un governo che lei abbia eletto”. Se serve, invece, la si può usare come merce di scambio. Come con le figurine, due mediani di Arcore in cambio di una "Due torri", più rara.
Insomma l’inverno della Repubblica si è fatto di nuovo più evidente, preoccupante. E’ richiesto più impegno, anche se non sappiamo bene in quale direzione.
E' tornata la neve. Manifestazioni contrapposte. Un paese sbandato. A Bologna ancora è presto per la Primavera.

Il Bologna, Quotidiano E Polis