venerdì 11 aprile 2025

5stelle, PD, pace.

 Al like aggiungo poche righe , qui, personali. Nessuno nel PD può lamentarsi del fatto che nei 5stelle sia fortissima la tentazione di trovare una propria ripartenza ai danni elettorali del PD. Bisogna semmai rispondere, correre a ripari che lo siano per noi e per tutta l'opposizione e non è affatto impossibile. E' naturale che i 5stelle provino a sopravvivere e comunque Conte rappresenta una linea, almeno ufficialmente, ben più unitaria di quella espressa da chiunque, nei 5stelle oppure nelle opinioni del Fatto Quotidiano. Il PD però è più forte e non per caso ma per valore. Veniamo dunque a noi. E' altrettanto naturale, ma altrettanto, anzi più, negativo, che da parte di autorevolissimi esponenti della nostra storia e anche del nostro presente si guardi a chi ha ombreggiato una alleanza "europeista" e "riarmista" che vada da Forza Italia al PD passando per il velleitarismo di Calenda. Ci protegge da simili errori, sì sono anche errori non solo linee che non condividiamo, il quadro politico che, per ora, vede una realtà ben diversa e richiede opposizione non ibridazioni con la maggioranza. Ha già detto Cuperlo come possiamo e dobbiamo in questo quadro considerare i 5stelle. Sul riarmo, dopo una spaccatura gravissima si è operato da parte dei "maggiori" del PD per non approfondire e spaccare il partito fino ad una scissione. Sui temi internazionali che sono SEMPRE i più importanti, se ne parli o meno, è infatti un pericolo sempre dietro l'angolo. Ora però bisogna fare dei passi avanti. Il documento votato in Parlamento europeo sulla difesa è veramente criticabile e non solo, forse non tanto, per il riarmo. Non mi dilungo. Basti dire che mentre oggi Sanchez è a Pechino, per dialogare nel frangente più difficile, non per "farsi tagliare la gola" come ha detto con il consueto eloquio l'amministrazione Trump. Si può dire nelle stesse ore Kallas lancia le consuete accuse alla Cina, sempre più veementi e irrealistiche e la Nato "stringe" in oriente patti con il Giappone. C'è di che riflettere. Noi siamo, sia come paese che come partito di opposizione in tutti gli ambiti dove operano, con diversità importanti, Sanchez, Kallas, Rutte. La pace, la salvezza del mondo dal disastro esiziale dell'ambiente, un ruolo più forte della UE, e, su un altro piano il destino stesso della sinistra democratica europea richiedono che si sia vivi e orientati al meglio, non a ripetere le formule di un bellicismo datato, mente ne avanzano di nuovi estremamente temibili. (Da un commento su facebook a un post di Gianni Cuperlo)