Altrove ho già raccontato di un lunghissimo colloquio con Bobbio ad Agape, (Valli valdesi) al termine di una sua conferenza sulla pace. Una cosa preliminare per definire la persona: Bobbio credeva utile la battaglia in pieno corso in quei giorni contro gli euromissili americani e russi. Negli stessi giorni erano numerose le firme e le menti che magari riprendendo Kant, difendevano invece Reagan, i Pershing e i Cruise e le botte a Comiso, che furono abbondanti anche contro parlamentari proprio in quelle ore. Per Bobbio era particolarmente coraggioso essere lì perché al governo c'era Craxi che aveva esordito, come capo del nuovo Psi pronto al pentapartito, citando a iosa Bobbio e la sua polemica sulla mancanza di una teoria dello stato in Lenin e nei suoi tardi eredi, in realtà ormai poco consapevoli e interessati ad esserlo. Bobbio era di sinistra, amava i fili nascosti ma esistenti di un marxismo presente nel socialismo democratico, li trovava in Mondolfo e in Morandi. Interessanti le smentite che Bobbio riservò in quella sede sia a chi diceva che il pacifismo indeboliva le lotte armate antimperialiste e la concezione della Resistenza (obiezione allora di estrema sinistra) sia a chi gli contrapponeva la nonviolenza, non si trattava solo di Pannella, per evidenti motivi di anticomunismo classico, ma anche di gruppi nonviolenti che con fatica, comprensibile, accettavano di lottare insieme a chi voleva il disarmo atomico ma non una vita completamente all' insegna della nonviolenza. In realtà nel movimento, allora enorme in tutta Europa, avvennero ibridazioni ideali e comportamentali che sono ancora oggi interessanti e importanti. Bobbio era poi molto interessato al fatto che soprattutto in Italia il movimento fosse anche contro i missili sovietici, un fatto nuovo, disse. Non si devono usare le personalità maggiori del pensiero e della politica come guru dall'insegnamento valido in ogni occasione, tuttavia è importante, e purtroppo particolarmente richiesto dall'attualità, fornire elementi ad una conoscenza della storia del pacifismo, estremamente variegato ma giunto in quegli anni ad una funzione che fu decisiva e influì moltissimo su quanto poi avvenne. Su Gorbaciov e il disarmo come politica per esempio. Un esempio che ci riporta addirittura alle ragioni fondamentali del perché l'umanità non arrivò alla guerra atomica, da molti ritenuta in quel frangente del tutto inevitabile se non necessaria e come oggi sappiamo sfiorata concretamente. (Da un commento su facebook a un post di Nadia Urbinati)