giovedì 10 luglio 2025

Le sentenze su Bibbiano

 

Le sentenze su Bibbiano demoliscono le vergognose accuse rivolte agli psichiatri, agli operatori, agli amministratori che si prendono cura della vita in sicurezza e della cura di bambini che sono in condizioni di esistenza di particolare difficoltà e pericolo. Ci fu invece, allora, senza il minimo ritegno, un’ondata di speculatori politici, della destra, e del grillismo prima maniera. 

Il cartello di Giorgia (“Primi a venire – a Bibbiano- ultimi ad andar via” rivendicava e prometteva) e la maglietta rossa dell’On. Borgonzoni  possono essere ricordati come brand di chi si è buttato avanti in cerca di voti e di potere. Il conduttore leghista ci mise del suo, mostrando da un palco una madre e un bambino estranei alla vicenda. Un eroe, come sempre, di un malvagio pressappochismo.  Certamente questa colossale smentita di una delle maggiori campagne contro l’Emilia e  il Pd deve essere rimarcata. Va chiesto conto a lor signori. Ma non basta, il punto non è tutto qui.

Andiamo con la memoria a chi per le strade del borgo emiliano chiese teste da infilzare sulle picche.

Si mosse con Meloni , Salvini e Di Maio un esercito di oranti e maledicenti , urlanti accuse violente ma anche tronfi e soddisfatti.

Quelle manifestazioni assomigliavano all'assalto a Capitol Hill dei seguaci di Trump con il famoso "Capo indiano".

Non si trattava di coincidenze casuali, di semplici dress code, Dietro allo scandalismo usato come un grilletto c'era un poderoso attacco ai servizi pubblici per l'infanzia, tutti-a ben vedere.

C’era una identità profonda di quella destra estrema che oggi governa gran parte del nostro mondo. C’era l’idea che tutto ciò che va oltre una famiglia, anche se inesistente o  pericolosa, è diabolico e contro natura. Dietro allo scandalismo usato come un grilletto c'era un poderoso attacco ai servizi pubblici per l'infanzia, tutti-a ben vedere. Ma i bambini abbandonati a famiglie violente o perverse ( ne esistono !!) soffrono, talvolta fino alla morte.

I teoremi di Bibbiano furono sostenuti anche da media irresponsabili e da qualche settore delle forze dell’ordine con un eccessivo affetto per il battezzo delle proprie “operazioni”, “angeli e demoni”. Le reazioni furono poche, insufficienti. Proprio perché il privatismo e il primato di una supposta naturalità erano e sono campane bronzee risuonanti, fanno “egemonia”.

 

Pochissimi intellettuali e pochissimi dirigenti politici presero la parola contro quella grave "crociata".

 

A chi lo fece venne rivolta una accusa che non sembra maligna ma lo è: "sei assertivo, troppo". “Tutto sembra confuso, meglio non immischiarsi, lasciar fare ai giudici e casomai agli ordini professionali”.  Gli assertivi ingombrano, meglio non seguirli. Ma la “storia” di Bibbiano, se certo esigeva prudenza nel dettaglio, non era misteriosa, era leggibile, ad avere ancora un paio di occhiali. Vi dominavano un privatismo selvaggio, unito al disprezzo di scienza ed esperienza. Ingredienti tipici della destra di questo angolo vasto di secolo. Allora, mentre si ributtano le accuse di ieri ai leader della nostra destra, non scordiamolo, la vicenda fu più vasta e fa parte di una collana che nessuno ha ancora interrotto. Prendere la parola, dunque, capire e reagire, è necessario, sempre. In questi tempi è vitale.

mercoledì 23 aprile 2025

QUALCOSA SU FRANCESCO. 2)

 QUALCOSA SU FRANCESCO. 2)

Papa Francesco irrilevante?

A memoria l'accusa gli venne lanciata, apertamente, dopo la pubblicazione di "Laudato si", l'enciclica scritta per avvertire dei pericoli gravi per la sopravvivenza della specie umana per le distruzioni ambientali e le loro conseguenze.

Fu Chicco Testa a pronunciarla. Non sembri un episodio laterale di un protagonista minore. Testa più volte, nel suo lungo percorso da ecologista in movimento a manager con ben altri orizzonti, si è incaricato, non senza sottigliezza , di avere il ruolo di "Malleus maleficarum", dove il maleficio è sempre stato, per lui, ogni orizzonte trasformativo piu' netto, in politica come nelle scelte ambientali e energetiche. Dall'attacco a Natta, nel 1989, in nome di una gioventù scalpitante e insofferente di ogni vincolo a correre verso le compatibilità di governo, ben oltre Occhetto e in qualche modo quindi anche contro Occhetto, alla sentenza su Bergoglio.

Il Papa sarebbe stato irrilevante, questa la sostanza, perchè i  suoi allarmi sul clima, le estinzioni, la distruzione delle possibilità di un futuro per l'uomo erano, sono, irricevibili da chi il mondo dirige, da chi determina lo sviluppo che lo abita ormai interamente, senza più zone rifugio. La risposta non è difficile, manca piuttosto il coraggiuo per dirla. In questi anni ( la "Laudato si" è del 2015) la crisi climatica, segno avvertibile della catastrofe si è forse modulata diversamente, per tempi e gravità, di quanto descritto dal Papa. Al contrario abbiamo di fronte segnali di un suo crescere geometrico, non lineare. Il rigetto dell'ecologia nel voto vincente per Trump e Milei, il declino in Europa del Green deal, sono stati segnali della falsità delle analisi sull'ambiente? Non sembra, piuttosto sono maturati nella paura per un fenomeno così grave da non potersi affrontare e nel mutismo di chi avrebbe dovuto combattere per un governo mondiale e di salvezza della Terra. L'ecologismo di governo è terminato, nell'UE, in misure ravvicinate più che strategiche,  riduttive ma insieme difficili da rendere compatibili con una economia che rimane la stessa, Moloch inaffrontabile. E ora, dopo l'aumento del peso elettorale di destra e populisti, si retrocede. Si può retrocedere, di alluvione in alluvione, si può ignorare che il mondo deve unirsi, non combattere, per contrastare la catastrofe antropocenica, ma in queste retrocessioni sta l'irrilevanza ormai avvertita, perfino nelle fughe elettorali dalla responsabilità e dalla speranza. Il pensiero del Papa, invece,  dopo dieci anni sembra altrettanto grave ed avveduto. 

L'accusa a Francesco è poi ritornata sul nocciolo politico più duro: le guerre. La guerra mondiale è frazionata in diversi episodi ma è leggibile, paurosa e deve essere fermata, secondo Papa Francesco. La sua visione è il contrario di ogni concezione della situazione politica mondiale basata sulla rottura del mercato e della multilateralità del mondo. E' il contrario di ogni ritorno ai blocchi e al riarmo, all'abbandono delle sedi internazionali, che invece dovrebbero confermarsi e qualificarsi per provare a governare il pianeta. Si sono contrabbandate ideologie di fragile furbizia ("Si vis pacem" ecc ecc) ,  le guerre avvalorate come igiene per fermare altre guerre, miserande choses déjà vues.  La geopolitica, o almeno molti dei suoi improvvisati esperti, ha avuto un ruolo non positivo, cedendo all'inevitabilità dei fatti e delle cadute nei conflitti. Fin dal titolo questa scienza che si dice di voler annunciare. rifiuta ogni analisi causale in profondità, quasi che tutto potesse essere nel confronto fra le potenze per la loro fame dovuta a bisogni assoluti di alimentazione economica.  Politica niente, responsabilità niente. D'altra parte le voci analitiche, tutte, sono sempre più flebili, il pacifismo è spinto con veemenza ai margini e quindi si ritrova più estremo. Le dirigenze politiche democratiche, da Washington di Biden tutte le carte di una alla UE, hanno scelto di giocare tutte le carte in una guerra per procura a Putin, considerando soprattutto a Londra, Varsavia e nei baltici, la Russia un obiettivo da annichilire non da sconfiggere fermandolo. Il Papa che con tragico coraggio ha invocato la tregua in Ucraina, con sacrifici da parte di entrambi i belligeranti, anche da parte degli aggrediti, non ascoltato, scompare dal mondo proprio quando il colonialismo immorale di Trump mostra che comunque dove la Russia è arrivata difficilmente potrà esserci un rinculo, una desistenza. Non si è voluto capire che la scelta che il Papa indicava non era solo per etica. Fermare la guerra era ed è in realtà la sottrazione della colonna dove risiede il palazzo dello stesso Putin. E poi Gaza. Le telefonate quotidiane del Papa sono state per mesi quasi l'unica testimonianza che il mondo ha occhi per vedere il massacro, che la vita di ogni essere umano ha lo stesso valore. Se la testimonianza del Papa è irrilevante quale al contrario non lo è?

In sintesi un Papa non può fermare le ruote della storia e non ha in mano il timone della carrozza ma ha un proprio dovere, forse per la prima volta nella storia avvertito con così grande acutezza da un Pontefice dai tempi di Benedetto XV. E' il dovere di non tacere se la carreggiata è abbandonata e se la corsa è folle. Corrado Augias ha detto, con la consueta acutezza, che si potrà valutare il segno lasciato da Bergoglio quando conosceremo il successore. Forse si desidera un pragmatico o un mistico, ma l'esempio di Giovanni XXIII, cui seguì un Papa di alto personale lignaggio politico ma certo da lui lontanissimo, ci dimostra che i riformatori e gli operatori di pace lasciano solchi profondissimi, di altre cronache non curat praetor.

La Cina nasconde la morte del Papa?- La realtà della guerra - 89

 LA REALTA' DELLA GUERRA -88

UNA DIGRESSIONE SULLA CINA
La Cina nasconde la morte del Papa? L'ultima scoperta mediatica occidentale.
Il giornale italiano più importante ha pubblicato un articolo che riprende quanto più o meno già affermato da Reuters e forse altri in America. Si afferma che in Cina si sta "nascondendo" la morte del papa. Vorrei approfondire. La parte più involontariamente ironica, ma non c'è molto da ridere, del pezzo in questione è quella dove si ipotizza che le notizie sulla morte del Papa sarebbero state nascoste perchè il suo epiteto tradotto in cinese richiamerebbe il termine "imperatore" e in Cina l'unico imperatore è Xi Jinping. Cronache che sembrano scritte dallo sceneggiatore del dottor Fu Manchu, non dall'ottimo giornalista che ha firmato il pezzo. Azzardiamo però una diversa ipotesi. La notizia non è stata affatto nascosta ma certo ha avuto uno spazio non adeguato, maggiormente ai nostri occhi ma anche oggettivamente. Perchè? Come i media riportano Taiwan sta conducendo una forte pressione per partecipare ufficialmente ai funerali. La Santa sede si è molto avvicinata alla Cina negli anni del pontificato di Bergoglio ma probabilmente troverà di estrema difficoltà rifiutare la delegazione di Taiwan e forse anche chiamarla in modo diverso da come Taipei si definisce (Repubblica di Cina). Ecco allora che per la Cina si profila una questione diplomatica molto difficile. La Cina rifiuta dal 1948 ogni ambito ed occasione che possa essere annoverata come riconoscimento dell'indipendenza di Taiwan. Dare il massimo risalto alla morte vorrebbe dire darlo anche alle esequie. Ma come parteciparvi? Colgo l'occasione per dire che sarebbe veramente auspicabile che, pur nel frangente di violenta sinofobia imposta dal continuo "attacco" alla Cina da parte statunitense e non solo, almeno gli studiosi e i giornalisti che intendono specializzarsi seguissero con attenzione e scrupolo cosa avviene nella RPC e perchè.

martedì 22 aprile 2025

QUALCOSA SU FRANCESCO. 1)

 QUALCOSA SU FRANCESCO. 1)

Proverò a scriverne in apologia a partire da due accuse che gli sono state rivolte: populista e irrilevante,
La prima trapela anche oggi, nelle gravi parole della deputata americana .... e come polle dalle risorgive in alcuni dei primi interventi che possiamo leggere. Cominciamo da qui. Nel secondo prossimo intervento partiremo dall'accusa di irrilevanza, che gli fu imputata da chi mal sopportava la denuncia del pericolo della terra per lo sviluppo malato. .................................................................................................................................................................................................Credo che se Francesco non avesse espresso una visione mondialista ma si fosse limitato come tanti a seguire l'onda che ci sta portando a guerre, riarmo e alla stessa frantumazione dell'occidente, nessuno gli rimprovererebbe di essere populista. Un gesuita populista ? Una grande , impossibile, novità. (Cfr Saggi di Alvaro Lobo su Civ.Catt.) Quanto all'ethos nessuno si è spinto più avanti di lui fra i Pontefici. Si tratta però, ma dovrebbe essere naturale ricordarlo, di un Pontefice cattolico. Ora c'è da temere molto le retour à l'enversm che verrà tentato soprattutto su questo terreno, e allora forse si capiranno meglio i punti migliori di Papa Francesco. #PapaFrancesco