sabato 22 marzo 2025

DISTURBATI. Schwa e asterisco vietati nei documenti ufficiali delle scuole italiane.

 DISTURBATI

Schwa e asterisco vietati nei documenti ufficiali delle scuole italiane.
La destra mondiale è convinta che i generi maschile e femminile siano, in maniera strisciante, aboliti da una congiura grafica di omosessuali, magari ebrei-vista l'origine dello schwa. Io non uso lo schwa perchè non lo trovo in tastiera, uso l'asterisco da molti anni per non dover ogni volta scrivere il maschile e il femminile per esteso , ad esempio con "tutte e tutti", e casi simili. Più che annullare i generi, con l'asterisco li si cita tutte e due mettendoli in risalto.
Se qualcuno pensa di combattere con questi divieti fantomatiche teorie tese all'abolizione dei generi è persona ottenebrata e come spesso capita ai bigotti tendenzialmente maniaca.
Poichè non mi ritengo un maniaco continuerò ad usare l'asterisco.
Onestà però mi fa dire che se, al contrario speculare, qualcuno vuole affermare le diversità abolendo con la grafia i generi, è persona altrettanto disturbata, magari più altruista, sensibile, ma disturbata.

mercoledì 19 marzo 2025

LA MANIFESTAZIONE DI ROMA E IL PD

LA REALTA' DELLA GUERRA- 85
LA MANIFESTAZIONE DI ROMA E IL PD
La manifestazione promossa a Roma da Michele Serra ha avuto un esito positivo di partecipazione perché ha risposto a un bisogno che va interpretato. È quello di testimoniare non tanto, come invece si ê detto e si continua a dire, la paura per i pericoli che l'Europa corre militarmente ma la convinzione, molto radicata anche in Italia, della assoluta necessità dell'Unione Europea in un mondo senza governo. Un mondo dove le trasformazioni in atto possono tradursi in conflitti sempre più vasti. L'Europa è necessaria: ê stato questo il comune denominatore che ha permesso di fare convergere a Roma forze politiche e sociali e persone di idee molto differenziate fra loro. Questo è il punto, qui è Rodi e qui "bisogna saltare". Non si affronta nessun problema politico nel campo europeista, e quindi nemmeno quelli assai gravi presenti nel PD, se non si riporta l"asse del confronto e dell'elaborazione politica sul ruolo dell'Europa nel mondo. L'intervento di Romano Prodi, pur reduce dalla nota intervista televisiva che non abbiamo condiviso, dopo Roma è un esempio di come, se si ragiona così è ancora possibile riunirsi, o perlomeno -meglio usare parole prudenti- promuovere percorsi comuni. A Mario Draghi che allarga il suo appello all'Europa piu' forte e autonoma oltre che alla difesa anche ai principali temi economico sociali, dobbiamo rispondere con un'altrettanta e consonante volontà di un protagonismo europeo. Un europeismo, quello che ci deve appartenere, che però non punta a fare del continente un altro blocco tecnologico-militare, un europeismo dove prevale la visione di una UE che si oppone agli strappi continui della tela del mondo e non invece si attrezza a queste lacerazioni anche a costo di favorirle, seguendo la logica della scomposizione in blocchi e semiblocchi delle economie e degli eserciti.
L'attacco a Elly Schlein ê stato molto grave.
Proprio per questo occorre discernere fra chi vuole insistervi e chi intende la sua posizione, che noi abbiamo considerato errata, di profondo distinguo dal partito come un indice di identità e non una operazione politica. Come possiamo essere utili, nel frangente, come Promessa Democratica? Non sono date terzietà, difficili le mediazioni, che soprattutto se immediate apparirebbero riduttive e velleitarie, sono possibili invece e molto auspicabili, "azioni di approfondimento " che coinvolgano in positivo, coscienze e posizioni oggi diverse nel partito, ed anche nell'opposizione. Su quali contenuti? Esempi non se ne possono dare enumerando al volo in un post ma certamente fra questi sono i nodi di una politica di sviluppo che è impossibile per l"Italia e pericoloso per la stessa Germania e per l'Europa affidare all'impulso keynesiano degli armamenti. In questa enorme area problematica ci stanno le questioni della risposta ai dazi americani senza avvitamenti che frazionino ancora più gravemente il mercato mondiale e il posizionamento verso India Cina e Medio Oriente che va profondamente rivisto. Approfondire non vale meno di mediare e non sembri poco. A noi sembra moltissimo e tale, se lo si condivide, da dare "lavoro" anche nei territori, a un partito che vuole salvarsi, che rifiuta di essere un corpo morto per operazioni chirurgiche di scuola, che vuole-addirittura!- cambiare un po' il mondo.

domenica 29 dicembre 2024

Nomi.


NOMI.
E' falso che nel PCI Togliatti venisse chiamato "il migliore". E' del tutto falso. Il termine è presente nella stampa, o meglio nei fogli volanti, del PCI in un brevissimo periodo, quando il partito torna a limitata possibilità di iniziativa. Un aggettivo, fra altri, usato per presentare al popolo italiano una personalità del tutto sconosciuta a livello di massa e, dove nota, nelle ristrettissime cerchie della partecipazione politica , più nota come "Ercoli". Un uso presto interrotto per precisa volontà del vertice del Pci di evitare ogni pretesto al ridicolo.
E' falso che nelle conversazioni quotidiane durante il ventennio Mussolini venisse citato per nome, come "Benito". E' sostanzialmente falso, si scambia, volontariamente, il vezzo, peraltro non molto diffuso, di nominare un personaggio potente, vicino o lontano, basti pensare a "il Peppino" per Stalin, con una testimonianza di familiarità.
La prima falsità nacque nel nel periodo nel quale Bettino Craxi e Ugo Intini ebbero una rilevante presenza nella più vasta comunicazione.
Fu la loro propaganda continuamente ripetuta a portare un anticomunismo generico, da essere tesi e spartiacque, in Italia, di una sola parte della coscienza politica, ad avere una presenza molto più estesa e quindi utilizzabile sul piano politico immediato, come non lo era più stato dai tempi della più acuta guerra fredda. Si cercò, più in particolare, di determinare, per voluto paradosso della continua critica e condanna di Togliatti, una re-identificazione, in pieni anni '80, fra quel leader, morto nel 1964 e il Pci, utile a ridurre il ruolo e la rappresentatività del Pci di Berlinguer.
Oggi, pur in un quadro politico del tutto mutato, questa specifica falsità si può dire quasi unanimemente ripresa per vera, un esempio illuminante di come una non realtà, se continuamente ripetuta e quindi nelle condizioni di essere fatta propria dagli apparati intellettuali e comunicativi dominanti, diventa una realtà, una realtà vera e non più discussa.
La seconda falsità tenta di diffondersi, oggi, con la pubblicazione e il sostegno pubblicitario al libro "Benito" di Giordano Bruno Guerri. Guerri interpreta un fenomeno che si produce sempre fra popolo e dittature, se longeve o relativamente durature, vale a dire una abitudine a considerare patrimonio comune, "popolare", l'apprezzamento del capo, sempre più diffuso della adesione generale al suo regime e soprattutto ai principi della sua parte o partito, come prova di una vicinanza, nella sostanza, fra un supposto carattere italiano e Mussolini. Naturalmente questa catena di assiomi termina nel ribadire la necessità di una visione definita "comune" della storia d'Italia , dove il fascismo non indica rotture e dove l'antifascismo scompare .
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domenica 15 dicembre 2024

INCONTRO CON GIANNI CUPERLO e BARBARA POLLASTRINI, del giorno 9 XII 24

REGISTRAZIONE INTEGRALE DELL'INCONTRO CON GIANNI CUPERLO e BARBARA POLLASTRINI, del giorno 9 XII 24- Interventi di Davide Ferrari, Matteo Lepore, Federica Mazzoni, Nadia Urbinati, Annamaria Tagliavini, Simona Lembi, Aldo Bacchiocchi, Massimo Meliconi, Giacomo Stagni, Francesco Domenico Capizzi, Massimiliano Serpi, Antonio Gioiellieri. Presidenza di Antonella Di Pietro. https://www.youtube.com/watch?v=NVIoYuPpgAc

giovedì 24 ottobre 2024

LETTERA APERTA AD ELENA UGOLINI.

 Gentile Elena Ugolini,

mi dicono che lei ha ricordato, per denigrarlo, che Michele De Pascale ha fatto il bagnino.
De Pascale, Sindaco di Ravenna, è il candidato del centro-sinistra alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna.
Ho avuto la possibilità di sedere vicino a Carlo Flamigni per cinque anni nel Consiglio comunale di Bologna, gli anni di Guazzaloca. Carlo Flamigni era un grande uomo. Io l'ho visto soffrire, moltissimo, in silenzio, perchè accusato di aver disprezzato Guazzaloca chiamandolo "macellaio" e di avere per questo contribuito a far perdere la sinistra, facendola apparire troppo sprezzante ed elitaria.
In realtà non era vero, la frase, pur politicamente infelice, non aveva avuto intenti denigratori, ed era sempre riportata male o malissimo.
La sua frasetta, invece, aimè, mi sembra vera.
Non le auguro di passare la sofferenza del professore, anima elevatissima ma dentro alle vicende di tutti con una passione e una sincerità dono davvero di pochi..
Quello che vorrei dirle è che l'Emilia-Romagna non merita, magari per i nostri errori, i nostri limiti, di ereditare il suo disprezzo, Elena, quel disprezzo così tipico di chi vuole accalappiare il popolo con il sarcasmo e la demagogia mentre ama soprattutto respirare la stessa aria dei potenti e degli abbienti..
Si qualifichi per le sue volontà migliori, ce ne saranno.
Noi cercheremo di convincere gli emiliano-romagnoli a partecipare, non a deridere. De Pascale dal canto suo è persona robusta e sarà la scoperta di questa campagna elettorale. I bagnini e le bagnine poi di solito piacciono. La saluto cordialmente,
Davide Ferrari