mercoledì 23 aprile 2025

QUALCOSA SU FRANCESCO. 2)

 QUALCOSA SU FRANCESCO. 2)

Papa Francesco irrilevante?

A memoria l'accusa gli venne lanciata, apertamente, dopo la pubblicazione di "Laudato si", l'enciclica scritta per avvertire dei pericoli gravi per la sopravvivenza della specie umana per le distruzioni ambientali e le loro conseguenze.

Fu Chicco Testa a pronunciarla. Non sembri un episodio laterale di un protagonista minore. Testa più volte, nel suo lungo percorso da ecologista in movimento a manager con ben altri orizzonti, si è incaricato, non senza sottigliezza , di avere il ruolo di "Malleus maleficarum", dove il maleficio è sempre stato, per lui, ogni orizzonte trasformativo piu' netto, in politica come nelle scelte ambientali e energetiche. Dall'attacco a Natta, nel 1989, in nome di una gioventù scalpitante e insofferente di ogni vincolo a correre verso le compatibilità di governo, ben oltre Occhetto e in qualche modo quindi anche contro Occhetto, alla sentenza su Bergoglio.

Il Papa sarebbe stato irrilevante, questa la sostanza, perchè i  suoi allarmi sul clima, le estinzioni, la distruzione delle possibilità di un futuro per l'uomo erano, sono, irricevibili da chi il mondo dirige, da chi determina lo sviluppo che lo abita ormai interamente, senza più zone rifugio. La risposta non è difficile, manca piuttosto il coraggiuo per dirla. In questi anni ( la "Laudato si" è del 2015) la crisi climatica, segno avvertibile della catastrofe si è forse modulata diversamente, per tempi e gravità, di quanto descritto dal Papa. Al contrario abbiamo di fronte segnali di un suo crescere geometrico, non lineare. Il rigetto dell'ecologia nel voto vincente per Trump e Milei, il declino in Europa del Green deal, sono stati segnali della falsità delle analisi sull'ambiente? Non sembra, piuttosto sono maturati nella paura per un fenomeno così grave da non potersi affrontare e nel mutismo di chi avrebbe dovuto combattere per un governo mondiale e di salvezza della Terra. L'ecologismo di governo è terminato, nell'UE, in misure ravvicinate più che strategiche,  riduttive ma insieme difficili da rendere compatibili con una economia che rimane la stessa, Moloch inaffrontabile. E ora, dopo l'aumento del peso elettorale di destra e populisti, si retrocede. Si può retrocedere, di alluvione in alluvione, si può ignorare che il mondo deve unirsi, non combattere, per contrastare la catastrofe antropocenica, ma in queste retrocessioni sta l'irrilevanza ormai avvertita, perfino nelle fughe elettorali dalla responsabilità e dalla speranza. Il pensiero del Papa, invece,  dopo dieci anni sembra altrettanto grave ed avveduto. 

L'accusa a Francesco è poi ritornata sul nocciolo politico più duro: le guerre. La guerra mondiale è frazionata in diversi episodi ma è leggibile, paurosa e deve essere fermata, secondo Papa Francesco. La sua visione è il contrario di ogni concezione della situazione politica mondiale basata sulla rottura del mercato e della multilateralità del mondo. E' il contrario di ogni ritorno ai blocchi e al riarmo, all'abbandono delle sedi internazionali, che invece dovrebbero confermarsi e qualificarsi per provare a governare il pianeta. Si sono contrabbandate ideologie di fragile furbizia ("Si vis pacem" ecc ecc) ,  le guerre avvalorate come igiene per fermare altre guerre, miserande choses déjà vues.  La geopolitica, o almeno molti dei suoi improvvisati esperti, ha avuto un ruolo non positivo, cedendo all'inevitabilità dei fatti e delle cadute nei conflitti. Fin dal titolo questa scienza che si dice di voler annunciare. rifiuta ogni analisi causale in profondità, quasi che tutto potesse essere nel confronto fra le potenze per la loro fame dovuta a bisogni assoluti di alimentazione economica.  Politica niente, responsabilità niente. D'altra parte le voci analitiche, tutte, sono sempre più flebili, il pacifismo è spinto con veemenza ai margini e quindi si ritrova più estremo. Le dirigenze politiche democratiche, da Washington di Biden tutte le carte di una alla UE, hanno scelto di giocare tutte le carte in una guerra per procura a Putin, considerando soprattutto a Londra, Varsavia e nei baltici, la Russia un obiettivo da annichilire non da sconfiggere fermandolo. Il Papa che con tragico coraggio ha invocato la tregua in Ucraina, con sacrifici da parte di entrambi i belligeranti, anche da parte degli aggrediti, non ascoltato, scompare dal mondo proprio quando il colonialismo immorale di Trump mostra che comunque dove la Russia è arrivata difficilmente potrà esserci un rinculo, una desistenza. Non si è voluto capire che la scelta che il Papa indicava non era solo per etica. Fermare la guerra era ed è in realtà la sottrazione della colonna dove risiede il palazzo dello stesso Putin. E poi Gaza. Le telefonate quotidiane del Papa sono state per mesi quasi l'unica testimonianza che il mondo ha occhi per vedere il massacro, che la vita di ogni essere umano ha lo stesso valore. Se la testimonianza del Papa è irrilevante quale al contrario non lo è?

In sintesi un Papa non può fermare le ruote della storia e non ha in mano il timone della carrozza ma ha un proprio dovere, forse per la prima volta nella storia avvertito con così grande acutezza da un Pontefice dai tempi di Benedetto XV. E' il dovere di non tacere se la carreggiata è abbandonata e se la corsa è folle. Corrado Augias ha detto, con la consueta acutezza, che si potrà valutare il segno lasciato da Bergoglio quando conosceremo il successore. Forse si desidera un pragmatico o un mistico, ma l'esempio di Giovanni XXIII, cui seguì un Papa di alto personale lignaggio politico ma certo da lui lontanissimo, ci dimostra che i riformatori e gli operatori di pace lasciano solchi profondissimi, di altre cronache non curat praetor.

La Cina nasconde la morte del Papa?- La realtà della guerra - 89

 LA REALTA' DELLA GUERRA -88

UNA DIGRESSIONE SULLA CINA
La Cina nasconde la morte del Papa? L'ultima scoperta mediatica occidentale.
Il giornale italiano più importante ha pubblicato un articolo che riprende quanto più o meno già affermato da Reuters e forse altri in America. Si afferma che in Cina si sta "nascondendo" la morte del papa. Vorrei approfondire. La parte più involontariamente ironica, ma non c'è molto da ridere, del pezzo in questione è quella dove si ipotizza che le notizie sulla morte del Papa sarebbero state nascoste perchè il suo epiteto tradotto in cinese richiamerebbe il termine "imperatore" e in Cina l'unico imperatore è Xi Jinping. Cronache che sembrano scritte dallo sceneggiatore del dottor Fu Manchu, non dall'ottimo giornalista che ha firmato il pezzo. Azzardiamo però una diversa ipotesi. La notizia non è stata affatto nascosta ma certo ha avuto uno spazio non adeguato, maggiormente ai nostri occhi ma anche oggettivamente. Perchè? Come i media riportano Taiwan sta conducendo una forte pressione per partecipare ufficialmente ai funerali. La Santa sede si è molto avvicinata alla Cina negli anni del pontificato di Bergoglio ma probabilmente troverà di estrema difficoltà rifiutare la delegazione di Taiwan e forse anche chiamarla in modo diverso da come Taipei si definisce (Repubblica di Cina). Ecco allora che per la Cina si profila una questione diplomatica molto difficile. La Cina rifiuta dal 1948 ogni ambito ed occasione che possa essere annoverata come riconoscimento dell'indipendenza di Taiwan. Dare il massimo risalto alla morte vorrebbe dire darlo anche alle esequie. Ma come parteciparvi? Colgo l'occasione per dire che sarebbe veramente auspicabile che, pur nel frangente di violenta sinofobia imposta dal continuo "attacco" alla Cina da parte statunitense e non solo, almeno gli studiosi e i giornalisti che intendono specializzarsi seguissero con attenzione e scrupolo cosa avviene nella RPC e perchè.

martedì 22 aprile 2025

QUALCOSA SU FRANCESCO. 1)

 QUALCOSA SU FRANCESCO. 1)

Proverò a scriverne in apologia a partire da due accuse che gli sono state rivolte: populista e irrilevante,
La prima trapela anche oggi, nelle gravi parole della deputata americana .... e come polle dalle risorgive in alcuni dei primi interventi che possiamo leggere. Cominciamo da qui. Nel secondo prossimo intervento partiremo dall'accusa di irrilevanza, che gli fu imputata da chi mal sopportava la denuncia del pericolo della terra per lo sviluppo malato. .................................................................................................................................................................................................Credo che se Francesco non avesse espresso una visione mondialista ma si fosse limitato come tanti a seguire l'onda che ci sta portando a guerre, riarmo e alla stessa frantumazione dell'occidente, nessuno gli rimprovererebbe di essere populista. Un gesuita populista ? Una grande , impossibile, novità. (Cfr Saggi di Alvaro Lobo su Civ.Catt.) Quanto all'ethos nessuno si è spinto più avanti di lui fra i Pontefici. Si tratta però, ma dovrebbe essere naturale ricordarlo, di un Pontefice cattolico. Ora c'è da temere molto le retour à l'enversm che verrà tentato soprattutto su questo terreno, e allora forse si capiranno meglio i punti migliori di Papa Francesco. #PapaFrancesco

venerdì 11 aprile 2025

Sul falso Barbero di Bottura e l'Ucraina.

 Ho scritto una mia opinione sul falso Barbero/te. Mi pare che ormai riparlarne nello specifico sarebbe eccessivo. Resta il tema AI che è più grande di quanto potrei qui affermare ma del quale tutti TUTTI dovremmo avvertire importanza e rischi. Mi interessa invece parlare del contenuto sull'Ucraina. Ho potuto approfondire, sia pure non professionalmente, da decenni gli sviluppi della situazione internazionale e dal febbraio 2022 ho scritto, con assiduità, sulla crisi ucraina Si possono leggere i miei pezzi ai link #larealtadellaguerra e #larealtàdellaguerra. Al dunque, al merito: le prime mosse non sono venute dalla Russia e tantomeno dai cittadini ucraini di nazionalità russa (sarebbe ora di definirli così e non ambiguamente russofoni, un termine a Roma quasi innocente ma a Kiev carico di violenza e razzismo visto che la questione della lingua è stata il primo attacco ai diritti umani da parte dei governi post-Maidan). L'Ucraina è un paese vastissimo e multinazionale con una storia tutt'altro che condivisa, tuttavia fino ai primi anni del decennio 2010 viveva una condizione di pace e di discreto sviluppo economico e sociale. A questo punto ad una propaganda occidentale mediatica che ha influito, legittimamente, sulle aspirazioni dei giovani, promettendo ricchezza, vivacità , essere come a New York ecc, si è aggiunto un massiccio intervento culturale finanziario politico di George Soros, e non solo, affinchè venisse rovesciato l'equilibrio e aperta una crisi. Non è difficile informarsi, ancora oggi, al proposito. Soros -nemico iconico dei sovranisti e degli antisemiti di mezzo mondo- non è Satana, tuttavia ha agito in molte situazioni con un dichiarato disprezzo verso l'autonomia e le decisioni dei popoli che si è messo in testa di salvare dalle dittature, diciamo da certe dittature perchè com'è noto altre non fanno problema. Si sono così creati battaglioni di nazisti e di generiche canaglie omicide, si è arrivati alla cacciata ( un colpo di stato? Una rivoluzione? ) del legittimo presidente Yanukovich l'ultimo eletto in elezioni generali e non di una sola parte dell'Ucraina. Come ha agito Putin? Ne ha approfittato, con armamenti, infiltrazioni, annessione della Crimea, e infine con l'invasione del 2022. I Russi di Ucraina volevano tutti finire nella Russia di Putin? C'è da dubitarne ma certamente avevano una giustificatissima paura di chi non li ha mai riconosciuti come popolo e li ha bombardati per anni. Ne è sorta una guerra che NESSUNO può vincere, sia per ragioni militari che per il contesto internazionale. Una guerra che va chiusa al più presto, come, con sapienza non astratta generosità, ha indicato ad ucraini e alla chiesa cattolica ucraina, da sempre acerbamente antirussa, papa Francesco. Per quanto riguarda l'Europa e l'Italia: giusto appoggiare la difesa di Kiev politicamente e militarmente, grave ed assurdo dichiarare che "bisogna vincere la guerra" , obiettivo ribadito anche nel recente documento UE. Sarà molto difficile arrivare ad una tregua, Trump ha cercato cinicamente proprie affermazioni non la pace, l'Europa dovrebbe cercare l'occasione per un compromesso umanitario non agire specularmente a Trump. Da qui...ecc ecc Il "falso Barbero" ora deve sentire la responsabilità di ampliare le proprie fonti. E' un dovere di tutti noi, in Ucraina e ormai anche in Russia si muore. (Da un commento su facebook a un post di Luca Bottura). 

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E' un falso. Purtroppo sono false anche mote affermazioni. NON TUTTE, ma molte si. Un'operazione a mio avviso negativa, soprattutto dopo che Barbero è intervenuto alla manifestazione dei 5stelle a Roma. Io non ho aderito ma le menzogne non mi piacciono. Quando e dove ci si potrà incontrare incrociando verità ? (Da un commento su facebook a un post di Luca Bottura). 

5stelle, PD, pace.

 Al like aggiungo poche righe , qui, personali. Nessuno nel PD può lamentarsi del fatto che nei 5stelle sia fortissima la tentazione di trovare una propria ripartenza ai danni elettorali del PD. Bisogna semmai rispondere, correre a ripari che lo siano per noi e per tutta l'opposizione e non è affatto impossibile. E' naturale che i 5stelle provino a sopravvivere e comunque Conte rappresenta una linea, almeno ufficialmente, ben più unitaria di quella espressa da chiunque, nei 5stelle oppure nelle opinioni del Fatto Quotidiano. Il PD però è più forte e non per caso ma per valore. Veniamo dunque a noi. E' altrettanto naturale, ma altrettanto, anzi più, negativo, che da parte di autorevolissimi esponenti della nostra storia e anche del nostro presente si guardi a chi ha ombreggiato una alleanza "europeista" e "riarmista" che vada da Forza Italia al PD passando per il velleitarismo di Calenda. Ci protegge da simili errori, sì sono anche errori non solo linee che non condividiamo, il quadro politico che, per ora, vede una realtà ben diversa e richiede opposizione non ibridazioni con la maggioranza. Ha già detto Cuperlo come possiamo e dobbiamo in questo quadro considerare i 5stelle. Sul riarmo, dopo una spaccatura gravissima si è operato da parte dei "maggiori" del PD per non approfondire e spaccare il partito fino ad una scissione. Sui temi internazionali che sono SEMPRE i più importanti, se ne parli o meno, è infatti un pericolo sempre dietro l'angolo. Ora però bisogna fare dei passi avanti. Il documento votato in Parlamento europeo sulla difesa è veramente criticabile e non solo, forse non tanto, per il riarmo. Non mi dilungo. Basti dire che mentre oggi Sanchez è a Pechino, per dialogare nel frangente più difficile, non per "farsi tagliare la gola" come ha detto con il consueto eloquio l'amministrazione Trump. Si può dire nelle stesse ore Kallas lancia le consuete accuse alla Cina, sempre più veementi e irrealistiche e la Nato "stringe" in oriente patti con il Giappone. C'è di che riflettere. Noi siamo, sia come paese che come partito di opposizione in tutti gli ambiti dove operano, con diversità importanti, Sanchez, Kallas, Rutte. La pace, la salvezza del mondo dal disastro esiziale dell'ambiente, un ruolo più forte della UE, e, su un altro piano il destino stesso della sinistra democratica europea richiedono che si sia vivi e orientati al meglio, non a ripetere le formule di un bellicismo datato, mente ne avanzano di nuovi estremamente temibili. (Da un commento su facebook a un post di Gianni Cuperlo)

Bobbio e i movimenti pacifisti contro il pericolo di guerra atomica, un ricordo .

 Altrove ho già raccontato di un lunghissimo colloquio con Bobbio ad Agape, (Valli valdesi) al termine di una sua conferenza sulla pace. Una cosa preliminare per definire la persona: Bobbio credeva utile la battaglia in pieno corso in quei giorni contro gli euromissili americani e russi. Negli stessi giorni erano numerose le firme e le menti che magari riprendendo Kant, difendevano invece Reagan, i Pershing e i Cruise e le botte a Comiso, che furono abbondanti anche contro parlamentari proprio in quelle ore. Per Bobbio era particolarmente coraggioso essere lì perché al governo c'era Craxi che aveva esordito, come capo del nuovo Psi pronto al pentapartito, citando a iosa Bobbio e la sua polemica sulla mancanza di una teoria dello stato in Lenin e nei suoi tardi eredi, in realtà ormai poco consapevoli e interessati ad esserlo. Bobbio era di sinistra, amava i fili nascosti ma esistenti di un marxismo presente nel socialismo democratico, li trovava in Mondolfo e in Morandi. Interessanti le smentite che Bobbio riservò in quella sede sia a chi diceva che il pacifismo indeboliva le lotte armate antimperialiste e la concezione della Resistenza (obiezione allora di estrema sinistra) sia a chi gli contrapponeva la nonviolenza, non si trattava solo di Pannella, per evidenti motivi di anticomunismo classico, ma anche di gruppi nonviolenti che con fatica, comprensibile, accettavano di lottare insieme a chi voleva il disarmo atomico ma non una vita completamente all' insegna della nonviolenza. In realtà nel movimento, allora enorme in tutta Europa, avvennero ibridazioni ideali e comportamentali che sono ancora oggi interessanti e importanti. Bobbio era poi molto interessato al fatto che soprattutto in Italia il movimento fosse anche contro i missili sovietici, un fatto nuovo, disse. Non si devono usare le personalità maggiori del pensiero e della politica come guru dall'insegnamento valido in ogni occasione, tuttavia è importante, e purtroppo particolarmente richiesto dall'attualità, fornire elementi ad una conoscenza della storia del pacifismo, estremamente variegato ma giunto in quegli anni ad una funzione che fu decisiva e influì moltissimo su quanto poi avvenne. Su Gorbaciov e il disarmo come politica per esempio. Un esempio che ci riporta addirittura alle ragioni fondamentali del perché l'umanità non arrivò alla guerra atomica, da molti ritenuta in quel frangente del tutto inevitabile se non necessaria e come oggi sappiamo sfiorata concretamente. (Da un commento su facebook a un post di Nadia Urbinati)

La realtà della guerra - 88 Due anni dopo, Europa e Cina ancora lontane e marginalizzate dalla crisi ucraina

 La realtà della guerra - 88

Due anni dopo, Europa e Cina ancora lontane e marginalizzate dalla crisi ucraina.
Due anni fa pubblicavo questo post di commento e di documentazione. La questione, grave e complessa, è come tutti sanno purtroppo ancora aperta. Cosa si pone in evidenza rileggendo: A) in primo luogo la grande occasione persa ripetutamente in questi anni dalla Ue di operare come polo autonomo per la pace in Ucraina, per le pressioni Usa e GB, con il corollario delle opposte posture tenute durante le occasioni di confronto con la Cina e dopo, ai rientri nella dialettica occidentale, come possiamo ricordare avvenne anche in questo caso al ritorno in Europa, B) in secondo luogo, insieme certo alla non responsabilità cinese in questa guerra, l'impossibilità per Pechino di essere catalizzatrice di una nuova, ed estremamente necessaria, governance delle relazioni internazionali, per la non volontà di separarsi dalla Russia. "Non seguire Putin ma sfruttarne l'alleanza", una politica che Pechino ha cercato di tenere che non le ha fatto superare un isolamento -nel confronto delle grandi potenze- che oggi è ancora piu' presente di ieri. https://www.facebook.com/davide.ferrari.940/posts/pfbid0iqKRsHGsguLHgtMks6YPbELyQBnXVYJeXN6wUFDnydNk7XtULnCPyy183mwRRem5l

martedì 8 aprile 2025

IL FALSO BARBERO, PARLIAMONE. MA SOPRATTUTTO PARLIAMO DELL'UCRAINA

SOTTO UN POST DI LUCA BOTTURA 

Ho scritto una mia opinione sul falso Barbero/te. Mi pare che ormai riparlarne nello specifico sarebbe eccessivo. Resta il tema AI che è più grande di quanto potrei qui affermare ma del quale tutti TUTTI dovremmo avvertine importanza e rischi. Mi interessa invece parlare del contenuto sull'Ucraina. Ho potuto approfondire, sia pure non professionalmente, da decenni gli sviluppi della situazione internazionale e dal febbraio 2022 ho scritto, con assiduità, sulla crisi ucraina Si possono leggere i miei pezzi ai link #larealtadellaguerra e #larealtàdellaguerra. Al dunque, al merito: le prime mosse non sono venute dalla Russia e tantomeno dai cittadini ucraini di nazionalità russa (sarebbe ora di definirli così e non ambiguamente russofoni, un termine a Roma quasi innocente ma a Kiev carico di violenza e razzismo visto che la questione della lingua è stata il primo attacco ai diritti umani da parte dei governi post-Maidan). L'Ucraina è un paese vastissimo e multinazionale con una storia tutt'altro che condivisa, tuttavia fino ai primi anni del decennio 2010 viveva una condizione di pace e di discreto sviluppo economico e sociale. A questo punto ad una propaganda occidentale mediatica che ha influito, legittimamente, sulle aspirazioni dei giovani, promettendo ricchezza, vivacità , essere come a New York ecc, si è aggiunto un massiccio intervento culturale finanziario politico di George Soros, e non solo, affinchè venisse rovesciato l'equilibrio e aperta una crisi. Non è difficile informarsi, ancora oggi, al proposito. Soros -nemico iconico dei sovranisti e degli antisemiti di mezzo mondo- non è Satana, tuttavia ha agito in molte situazioni con un dichiarato disprezzo verso l'autonomia e le decisioni dei popoli che si è messo in testa di salvare dalle dittature, diciamo da certe dittature perchè com'è noto altre non fanno problema. Si sono così creati battaglioni di nazisti e di generiche canaglie omicide, si è arrivati alla cacciata ( un colpo di stato? Una rivoluzione? ) del legittimo presidente Yanukovich l'ultimo eletto in elezioni generali e non di una sola parte dell'Ucraina. Come ha agito Putin? Ne ha approfittato, con armamenti, infiltrazioni, annessione della Crimea, e infine con l'invasione del 2022. I Russi di Ucraina volevano tutti finire nella Russia di Putin? C'è da dubitarne ma certamente avevano una giustificatissima paura di chi non li ha mai riconosciuti come popolo e li ha bombardati per anni. Ne è sorta una guerra che NESSUNO può vincere, sia per ragioni militari che per il contesto internazionale. Una guerra che va chiusa al più presto, come, con sapienza non astratta generosità, ha indicato ad ucraini e alla chiesa cattolica ucraina, da sempre acerbamente antirussa, papa Francesco. Per quanto riguarda l'Europa e l'Italia: giusto appoggiare la difesa di Kiev politicamente e militarmente, grave ed assurdo dichiarare che "bisogna vincere la guerra" , obiettivo ribadito anche nel recente documento UE. Sarà molto difficile arrivare ad una tregua, Trump ha cercato cinicamente proprie affermazioni non la pace, l'Europa dovrebbe cercare l'occasione per un compromesso umanitario non agire specularmente a Trump. Da qui...ecc ecc Il "falso Barbero" ora deve sentire la responsabilità di ampliare le proprie fonti. E' un dovere di tutti noi, in Ucraina e ormai anche in Russia si muore.

Riarmo disarmo. Ci vogliono anche parole vaghe.

https://www.facebook.com/davide.ferrari.940/posts/pfbid0PPqDVEUKgg6oQATL8FMNeAhGy9KwruMp8Fo1xyi33G3scD8cPvqJ8RQha78L92TKl

Riarmo disarmo. Ci vogliono anche parole vaghe, di buon indirizzo, ma che non dividano subito tutti da tutti. A forza di volere le nostre parole scolpite nel marmo ci ritroveremo solo con lapidi inamovibili e inutili.

domenica 6 aprile 2025

IN PIAZZA

 IN PIAZZA

Fra poco, alle 15, in piazza Nettuno si svolgerà la manifestazione per l'Europa promossa dai sindaci di Bologna e Firenze.
Chi è già convinto non perda tempo a leggermi, vada.
Chi invece ha dubbi o addirittura contrarietà vada ugualmente.
Non abbiamo, oggi, mai nulla nel quale possiamo specchiarci senza trovare ombre. Ve n'erano in piazza del popolo, con Serra, ma, riflettiamo, qualcuno può dire che quella piazza ha sostenuto le guerre e il peggio che c'è al mondo? No nessuno può dirlo, in coscienza.
Ombre c'erano anche ieri, ancora a Roma, ma chi senza mentire può affermare che quella piazza sosteneva Putin ? Nessuno.
Perfino al di là dei proponenti, dei contenuti delle delle piattaforme, in questi tempi paurosi è molto importante essere nelle piazze perchè la democrazia dia ancora la chance ai popoli, alla "gente", sì la gente esiste. Esserci di per sè è un valore e contesta le bombe delle guerre e le parole imposte dai media ad una dimensione. Lo stesso sarà oggi. Non imitiamo gli stolti, grandi e piccoli, che stanno maledicendo i prossimi chiamandoli lontani, intollerabili. In piazza, anche oggi.

sabato 5 aprile 2025

EUROPA E PACE: DOPO LE DUE ROME.

 EUROPA E PACE: DOPO LE DUE ROME.

E ADESSO QUALCOSA BISOGNERA' PUR FARE.
La realtà della guerra-87
LA MANIFESTAZIONE DI CONTE HA AVUTO SUCCESSO. HA RACCOLTO SIA PURE DIETR0 A UN PARTITO, L' ESIGENZA MOLTO DIFFUSA DI NON SOSTENERE DISCORSI E OPERE DI GUERRA. OPERE CHE APPAIONO AI PIU' SGANCIATE DA OGNI PROGETTO POLITICO E SEMPRE PIU ARROGANTI, COSTOSE, PERICOLOSE.
NON CHI SCRIVE, MA OGGI A ROMA MOLTI PACIFISTI DELLA GENERAZIONE DI COMISO ERANO PRESENTI , ANCHE SE - SIA DETTO PER INCISO - SFILARE IN UN APPUNTAMENTO DI PARTITO E' UN ARRETRAMENTO GRAVE NELL'IDENTITA' DEL PACIFISMO POLITICO ITALIANO. TANT'E', QUELL'ENORME NUMERO DI CITTADINI ITALIANI CHE NON SI RICONOSCE NELLE NARRAZIONI BELLICHE CHE IMPERVERSANO HA TROVATO UN MODO PER ESPRIMERSI. "UN" MODO, ATTENZIONE, NON TUTTI I MODI POSSIBILI. C'E' SPAZIO DA RICONQUISTARE ANCHE PER ALTRE POSIZIONI.
ANCHE LA MANIFESTAZIONE DI SERRA E REPUBBLICA PER L'EUROPA HA AVUTO SUCCESSO. L'HA AVUTO PER LA TEMPESTIVITA' E INTELLIGENZA DELLA PROPOSTA MA, IN AGGIUNTA HA RICEVUTO NON SOLO E NON TANTO QUELLO CHE SI E' RACCOLTO CON LE TRABALLANTI ESPOSIZIONI DI NOMENCLATURE E CATEGORIE DI VECCHIONI E SCURATI. NO, L'AGGIUNTA PIU' GRANDE SI E' HA AVUTA PER L'INIZIATIVA DI SCHLEIN E LANDINI DI PORTARE NELLA PIAZZA INSIEME LE BANDIERE DELLA PACE INSIEME A QUELLE BLU. E SCHLEIN HA AVUTO UNA GIUSTA INTUIZIONE ANCHE OGI, NON CI SONO LE CONDIZIONI DI UNA CONDIVISIONE PIU' FORTE NELL'OPPOSIZIONE MA IL PD HA MOSTRATO PRESENZA E VOLONTA' DI ASCOLTO. IL RISULTATO E' CHE MENTRE INFURIANO I VENTI DI UNA BUFERA CHE PREDICE CONTINUAMENTE NUOVI TRAVOLGIMENTI, BELLICI ED ECONOMICI, LA VITA IN POCHE PAROL, QULCHE FIAMMELLA ACCESA C'E'. UNO E' IL PD DI SCHLEIN.
E ADESSO QUALCOSA BISOGNERA' PUR FARE.
DOPO QUESTO PICCOLISSIMO COMPIACIMENTO DEVE SEGUIRE MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA. INTENDIAMO CONFRONTO, PENSIERO, MOVIMENTO E NESSUN POLITICISMO, NEMMENO QUELLO DI RIVOLGERSI CONTRO L'INANE E PESSIMO GOVERNO MELONI, LA PACE E L'EUROPA SONO RAGIONI PIU' IMPORTANTI ANCHE DELLA STESSA OPPOSIZIONE E METTERLE AVANTI AD OGNI COSA RAFFORZA CHI NUOLE L'ALTERNATIVA, NON LO INDEBOLISCE. ALZARE L'ASTICELLA MA IN MODO CHE POSSANO SALTARE IN TANTI.
E POI UN IMMEDIATO ESISTE.
DOMANI A BOLOGNA UNA NUOVA PIAZZA PER L'EUROPA, VOLUTA DA MATTEO LEPORE E DALLA SINDACA DI FIRENZE, PARLERA' ANCHE IL "PORTICO DELLA PACE", QUALCOSA VORRA' DIRE.
"Il progresso d'Italia, 5 aprile 2025

sabato 22 marzo 2025

DISTURBATI. Schwa e asterisco vietati nei documenti ufficiali delle scuole italiane.

 DISTURBATI

Schwa e asterisco vietati nei documenti ufficiali delle scuole italiane.
La destra mondiale è convinta che i generi maschile e femminile siano, in maniera strisciante, aboliti da una congiura grafica di omosessuali, magari ebrei-vista l'origine dello schwa. Io non uso lo schwa perchè non lo trovo in tastiera, uso l'asterisco da molti anni per non dover ogni volta scrivere il maschile e il femminile per esteso , ad esempio con "tutte e tutti", e casi simili. Più che annullare i generi, con l'asterisco li si cita tutte e due mettendoli in risalto.
Se qualcuno pensa di combattere con questi divieti fantomatiche teorie tese all'abolizione dei generi è persona ottenebrata e come spesso capita ai bigotti tendenzialmente maniaca.
Poichè non mi ritengo un maniaco continuerò ad usare l'asterisco.
Onestà però mi fa dire che se, al contrario speculare, qualcuno vuole affermare le diversità abolendo con la grafia i generi, è persona altrettanto disturbata, magari più altruista, sensibile, ma disturbata.

mercoledì 19 marzo 2025

LA MANIFESTAZIONE DI ROMA E IL PD

LA REALTA' DELLA GUERRA- 85
LA MANIFESTAZIONE DI ROMA E IL PD
La manifestazione promossa a Roma da Michele Serra ha avuto un esito positivo di partecipazione perché ha risposto a un bisogno che va interpretato. È quello di testimoniare non tanto, come invece si ê detto e si continua a dire, la paura per i pericoli che l'Europa corre militarmente ma la convinzione, molto radicata anche in Italia, della assoluta necessità dell'Unione Europea in un mondo senza governo. Un mondo dove le trasformazioni in atto possono tradursi in conflitti sempre più vasti. L'Europa è necessaria: ê stato questo il comune denominatore che ha permesso di fare convergere a Roma forze politiche e sociali e persone di idee molto differenziate fra loro. Questo è il punto, qui è Rodi e qui "bisogna saltare". Non si affronta nessun problema politico nel campo europeista, e quindi nemmeno quelli assai gravi presenti nel PD, se non si riporta l"asse del confronto e dell'elaborazione politica sul ruolo dell'Europa nel mondo. L'intervento di Romano Prodi, pur reduce dalla nota intervista televisiva che non abbiamo condiviso, dopo Roma è un esempio di come, se si ragiona così è ancora possibile riunirsi, o perlomeno -meglio usare parole prudenti- promuovere percorsi comuni. A Mario Draghi che allarga il suo appello all'Europa piu' forte e autonoma oltre che alla difesa anche ai principali temi economico sociali, dobbiamo rispondere con un'altrettanta e consonante volontà di un protagonismo europeo. Un europeismo, quello che ci deve appartenere, che però non punta a fare del continente un altro blocco tecnologico-militare, un europeismo dove prevale la visione di una UE che si oppone agli strappi continui della tela del mondo e non invece si attrezza a queste lacerazioni anche a costo di favorirle, seguendo la logica della scomposizione in blocchi e semiblocchi delle economie e degli eserciti.
L'attacco a Elly Schlein ê stato molto grave.
Proprio per questo occorre discernere fra chi vuole insistervi e chi intende la sua posizione, che noi abbiamo considerato errata, di profondo distinguo dal partito come un indice di identità e non una operazione politica. Come possiamo essere utili, nel frangente, come Promessa Democratica? Non sono date terzietà, difficili le mediazioni, che soprattutto se immediate apparirebbero riduttive e velleitarie, sono possibili invece e molto auspicabili, "azioni di approfondimento " che coinvolgano in positivo, coscienze e posizioni oggi diverse nel partito, ed anche nell'opposizione. Su quali contenuti? Esempi non se ne possono dare enumerando al volo in un post ma certamente fra questi sono i nodi di una politica di sviluppo che è impossibile per l"Italia e pericoloso per la stessa Germania e per l'Europa affidare all'impulso keynesiano degli armamenti. In questa enorme area problematica ci stanno le questioni della risposta ai dazi americani senza avvitamenti che frazionino ancora più gravemente il mercato mondiale e il posizionamento verso India Cina e Medio Oriente che va profondamente rivisto. Approfondire non vale meno di mediare e non sembri poco. A noi sembra moltissimo e tale, se lo si condivide, da dare "lavoro" anche nei territori, a un partito che vuole salvarsi, che rifiuta di essere un corpo morto per operazioni chirurgiche di scuola, che vuole-addirittura!- cambiare un po' il mondo.

martedì 11 marzo 2025

11 marzo, a Bologna.

11 marzo '77. In quei giorni non ho capito quasi nulla ma dopo pochi mesi sì, ho capito qualcosa che mi è rimasto dentro per sempre.

1) Il sangue di una vita uccisa è irreparabile e per questo la violenza è una menzogna anche se è di Stato.

2) Se non c'è dialogo e copertura politica, ma chiusura e scontro, da parte della sinistra "ufficiale", un movimento sbanda e si perde una occasione di enorme importanza. 3) Quando però lo sbandamento avviene non si deve tacere per opportunismo, nemmeno verso un movimento di massa, nemmeno verso la propria generazione, ma bisogna parlare, affermare , vincenti o perdenti, Sono convinzioni contraddittorie? Non lo credo affatto. A me sembrano anche oggi convinzioni giuste.

lunedì 24 febbraio 2025

GERMANIA

 GERMANIA

Il risultato definitivo naturalmente sarà quello che piú conta, sempre, come è noto, e soprattutto oggi per le enormi conseguenze che avrebbe avuto, spero di poter usare questo tempo e non il presente, una Afd al governo. Detto questo alcune cose si possono dire di queste elezioni, le più partecipate della storia della Germania riunita. Il tracollo della Spd, nonostante i toni più degni, anche elevati, usati da Sholz in questo ultimo mese, è purtroppo un'altra tappa del drammatico declino della sinistra democratica e riformista. La radicalizzazione antifascista ed anti-trumpiana ha forse fatto riguadagnare due, tre punti rispetto alle europee ma la sostanza di una crisi verticale rimane. Secondo alcuni commenti l'avanzata della Destra sarebbe stata contenuta. Si parte dall'endorsement di Musk per sostenere che Afd non sarà al governo e quindi l'offensiva trumpiana è stata arrestata. In realtà Merz ha spostato a destra i due partiti "cristiani" che, soprattutto oggi, non sono una sorta della nostra Democrazia Cristiana storica ma un partito profondamente "conservatore" anche nelle affiliazioni degli odierni popolari europei. Ottiene un successo ottimo, guiderà un governo che, dalle prime dichiarazioni vorrà all'insegna di un rinnovato primato tedesco in Europa, una geometrica crescita delle capacità belliche , "intorno all'Ucraina"-ha detto significativamente, e un aumento del sostegno ad Israele. Quel disporsi all'intorno e non dentro la crisi ucraina è ribadito dal fermo no a truppe nel paese di Kiev. L'anti trumpismo di Merz ha dunque seri limiti. Per l'AFD oggi possiamo parlare di voti e non di tendenze. Avere voti reali per un partito sovversivo non è impresa di tutti i giorni. Può darsi che il grande impatto di Elon Musk ci avesse fatto pensare a esiti addirittura di cambio di regime, ma non erano probabili, anzi erano ogni giorno smentiti dai sondaggi ed anche dalla mobilitazione di una parte della società tedesca. Eppure AFD ottiene un successo concreto enorme. Sull'SPD mi pare che sia concorde il giudizio, proprio per la gravità del tracollo. Tutto può sempre succedere, ma le responsabilità SENZA CONSENSO che l'incertezza del quadro politico forse consegnerà ai socialdemocratici tedeschi non fa pensare a rinnovamenti e a validi prossimi protagonismi. Linke, rinnovatasi, ottiene un buon successo, una coscienza politica alternativa non è assente nella società tedesca. Ma questo risultato non risolve affatto il problema generale della sinistra anzi nella prospettiva di collocazioni opposte con l'Spd addirittura lo complica. Nemmeno può risolvere la parziale tenuta dei verdi che rimangono una forza importante ma erede di un liberalismo ecologista che è sempre più isolato. Quindi gli aspetti prevalenti sono negativi e non vanno sottaciuti nemmeno di fronte al sollievo di non vedere Afd alla guida del paese. In poche parole: la sinistra riformista e democratica cosí non può andare avanti. Non può, soprattutto nella visione del mondo, nella postura internazionale e nell'identità. Se la Spd sarà costretta ad un governo di coalizione a guida Merz ben difficilmente da lí potranno venire indicazioni e rinnovamenti. Ancora più importante, ma correndo su un piano inclinato, diventa il ruolo della sinistra democratica italiana, di cosí peculiare origine,( Ulivo, PD ) , e quello della sinistra mediterranea, con la vicenda spagnola. Una sorta di Irlanda nel tramonto romano.